Risultati che si possono misurare: 104 persone con disabilità intellettiva seguite e oltre 1.400 interventi terapeutici erogati a bambini con disturbi specifici dell’apprendimento, soltanto nel 2024. Sono quelli che la fondazione “Più di un sogno” realizza, insieme alla cooperativa sociale “Vale un sogno”, per prendersi cura dello sviluppo cognitivo, emotivo, fisico, relazionale, comportamentale e sociale della persona con disabilità intellettiva e sindrome di Down affinché possa raggiungere la più completa inclusione sociale.
«Per i nostri figli desideravamo un futuro pieno, vivo», premette il presidente onorario Alberto Zendrini. E snocciola altri traguardi raggiunti: «In questi anni l’attività sviluppata ci ha permesso di accompagnare 120 famiglie e con esse di formulare progetti di vita personalizzati – prosegue – perché prendere in carico un minore per noi significa accompagnarlo dalla nascita all’età adulta nel raggiungimento delle autonomie e del migliore stato di benessere possibile».
Se si guarda il territorio, i bisogni sono crescenti. Quindi bimbi con un deficit nel funzionamento intellettivo e adattivo, con disturbo dello spettro autistico e nel linguaggio, con un funzionamento intellettivo limite, con sindrome di Down sono accompagnati in percorsi volti a favorire il potenziamento e il mantenimento delle abilità individuali nella loro personale evoluzione. La fondazione ha affiancato 330 studenti e 100 insegnanti di 18 istituti comprensivi di Verona e provincia per promuovere pratiche di inclusione sociale.
Attraverso interventi educativi e socializzanti, percorsi semi residenziali e residenziali resi disponibili negli appartamenti di San Giovanni Lupatoto, più di 60 ragazzi e giovani con disabilità intellettiva sono stati accompagnati nell’acquisizione di responsabilità e competenze che agevolano uno stile di vita quanto più possibile indipendente. Quest’anno, quattro giovani adulte hanno partecipato alla seconda esperienza di scambio formativo del progetto Erasmus+ a Sofia al fine di potenziare la scoperta di sé e della propria efficacia in contesti sconosciuti.
Socialità ma anche sbocchi occupazionali. Grazie a Valemour, generatore di impresa sociale, 42 giovani hanno trovato collocazione professionale: nell’attività di cucina di Good Food, il servizio di cibo da asporto per aziende e privati; in Good Look per la creazione e lavorazione capi in co-branding; tramite il laboratorio espressivo T-Lab, l’orto dedicato alla coltivazione di erbe aromatiche, la manutenzione del verde; infine con Good Tool, il servizio di diversity inclusion dedicato alle imprese nazionali per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità.
«Le 23 esperienze di volontariato aziendale, le progettualità nelle scuole, gli oltre 100 volontari e la relazione con 25 imprese denotano il valore cooperativo», conclude Marco Ottocento, presidente di Vale un sogno. «È solo attraverso l’azione condivisa che possiamo ottemperare davvero la nostra missione e dare forma a una città realmente inclusiva».
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