Tra le tante proposte dei Poeti sociali nella giornata di giovedì 2 ottobre, pure la testimonianza di suor Aziza ovvero Azezet Habtezghi Kidane: in una sala della Società Letteraria Verona davvero stipata e allietata all’inizio dalle note degli studenti del Conservatorio “Dall’Abaco”, ha raccontato la sua infanzia, quel destino che sembrava segnato da un matrimonio combinato, la scelta decisa di consacrarsi tra le comboniane, il lavoro in tante nazioni del mondo per i diritti di tutte le persone, soprattutto i migranti. Dalla sua esperienza ha condiviso pure la fatica che si respira in Terra Santa, tra popolazioni differenti, compresi i beduini con cui tanto ha spartito.Lo sguardo sulla Terra Santa non mancherà nemmeno nei prossimi giorni della rassegna, in particolare: “Una parabola di speranza: Tent of Nations”, con Daoud Nassar (venerdì 3 alle 18 in Gran Guardia); “Curare i bambini: a Betlemme è un’impresa di Dio. Il Caritas Baby Hospital di Betlemme” (sabato 4 alle 18 alla Società Letteraria); “Messa per la pace” presieduta dal vescovo Domenico Pompili (domenica 5 alle 8.30 a San Bernardino).Gli organizzatori di Poeti sociali sottolineano, a proposito, che sono dalla parte di tutte le vittime, in Terra Santa e negli altri conflitti. Fanno proprie le parole condivise dalla Conferenza episcopale italiana che nei giorni scorsi ha ribadito che per i cristiani l'impegno è pregare per la pace; essere desti di fronte agli eventi della storia e critici di fronte a scelte che provocano morte e distruzione; dare sostegno concreto a quanti pagano pesantemente le conseguenze di ogni “inutile strage”.
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