“Il futuro è di chi legge” (in particolare Verona fedele)

Dieci motivi che vi invitano a dedicarvi alla lettura. Un consiglio? Il nostro settimanale: è tempo di abbonamenti

| DI Don Luca Passarini

“Il futuro è di chi legge” (in particolare Verona fedele)
"Il futuro è di chi legge”: noi ne siamo convinti e desideriamo, condividendo questo, invitarvi a rinnovare l’abbonamento di Verona fedele per l’anno 2026. La famiglia dei nostri lettori è numerosa, con nuovi ingressi e inevitabili defezioni, ma per noi è importante ciascuno, nella consapevolezza che la lettura e l’informazione che ne deriva siano gli strumenti più importanti oggi. In questo “cambiamento d’epoca” – come lo chiamava papa Francesco – dobbiamo essere attrezzati per il viaggio: una bussola che ci permetta di essere certi della direzione; un cannocchiale che ci faccia guardare più lontano e quindi prepararci alle difficoltà e individuare in anticipo il modo per non soccombere ad esse; un sestante che ci dica la posizione rispetto all’orizzonte e al cielo; una clessidra che ci offra la possibilità di dare il pieno valore al tempo; una mappa che ci ricordi il percorso fatto, la posizione nel presente, la meta che ci siamo prefissati.
Se un comandante, soprattutto nei secoli scorsi, avesse voluto condurre la sua nave e i suoi marinai senza leggere la mappa, siamo quasi certi che non avrebbe mai portato a compimento il suo viaggio. In parallelo, in quest’oggi che ci rimanda un orizzonte ampio senza possibilità di fissare punti di riferimento, venti forti e spesso imprevisti, nuvole che appaiono e che non sappiamo bene decifrare, occorre affidarsi alla cultura e alla sapienza. Molti esperti dicono che, nel futuro dell’Intelligenza artificiale, ci sarà bisogno di persone che abbiamo un’intelligenza naturale molto allenata e curata. La modalità migliore rimane la lettura. D’altronde, recenti studi pubblicati da varie università e da riviste specializzate dimostrano i benefici del dedicare tempo ai giornali e ai libri. Ne elenchiamo dieci, tralasciando pure tutto l’aspetto dell’importanza di essere informati e di sentirsi partecipi delle vicende di questo nostro mondo. Leggere in silenzio, anche solo per sei minuti, rallenta la frequenza cardiaca e la tensione muscolare, abbassando i livelli di stress del 68%; molto meglio, tra l’altro, del passeggiare (42%), del sorseggiare un tè (54%) e, perfino, dell’ascoltare musica (61%). 

Chi legge, poi risulta essere più creativo e avere maggiori capacità di giudizio, perché pensa in modo meno rigido e gestisce meglio le situazioni di incertezza e di confusione. Ancora, è più empatico perché si abitua a comprendere gli stati d’animo e le emozioni altrui: sembra che si diventi capaci pure di interpretare con maggiore precisione le espressioni facciali delle persone che si frequentano. Leggere preserva la memoria, tenendo alla larga i sintomi e le patologie come la demenza senile: più uno legge, meglio si preservano le parti del cervello deputate alla memoria. Un altro beneficio della lettura è il miglioramento della capacità di concentrazione, perché in qualche maniera costringe a focalizzarsi totalmente su un articolo o un brano, evitando distrazioni e aumentando così il livello di attenzione; con buona pace di quel cosiddetto multitasking che ci vuole attenti a tutto ma allo stesso tempo mai “sul pezzo”. Inoltre, è uno dei rimedi più salutari per disintossicarsi dalla dipendenza da cellulari, computer, tablet e aggeggi elettronici in genere – la cosiddetta digital addiction – che è ritenuta responsabile, tra le altre cose, di deteriorare i rapporti sociali e affettivi.
Chi legge fa amicizia più facilmente, perché la lettura – nei bambini e poi in tutte le età – rende più socievoli e meno aggressivi. Se poi, un giornale o un libro, lo si prende in mano insieme i figli e nipoti – anche di età prescolare –, gli studi dimostrano che rafforza i legami affettivi all’interno della famiglia e aiuta i bambini a sviluppare precocemente il linguaggio e le abilità intellettive. I lettori accaniti hanno pure maggiori possibilità di diventare grandi scrittori: si amplia il bagaglio culturale, si padroneggia meglio la lingua, si può trovare ispirazione per qualcosa di nuovo. Infine, sfogliare un giornale o un libro prima di andare a letto aiuta a dormire meglio; al contrario di chi fissa uno schermo luminoso che riduce in media il sonno di 20 minuti a notte.
Insomma, di motivi ce ne sono molti e non sono certo finiti qui. Potremmo aggiungerne altri, ma siamo certi pure che sia la qualità della scrittura e dell’impaginazione di un settimanale come il nostro che vi può dare qualche certezza in più. Con un’aggiunta: in un’epoca in cui alcune redazioni si stanno abbandonando al far scrivere gli articoli all’Intelligenza artificiale e a limitare il più possibile le persone coinvolte, noi stiamo puntando su nuovi e giovani collaboratori, preparati, capaci, pieni di entusiasmo che stanno muovendo i loro primi passi a Verona fedele a fianco di giornalisti che offrono loro l’esperienza e i consigli necessari. Tutto questo è un orgoglio, che spero di condividere con vecchi e nuovi abbonati. 
Nell’ottica de “Il futuro è di chi legge” lanciamo pure una proposta esclusiva per coloro che sottoscriveranno per il 2026 l’abbonamento Amicizia o quello Sostenitore. Condivideremo con loro – la persona a cui è intestato l’abbonamento e un ospite – una mattinata alla scoperta di alcuni tesori custoditi in quello scrigno di cultura e spiritualità che è il Seminario vescovile di Verona (vedi articolo sotto). Vedremo così che non si tratta solo della casa dedicata alla formazione dei futuri preti, ma pure di un luogo di promozione culturale, di dialogo con la città, di accoglienza di persone diverse che trovano unità nel desiderio di cercare verità, di giornali e libri che vengono letti, scambiati e che diventano occasione di confronto e discussione. 
Ci ritroviamo alle 10.30 (con la possibilità di parcheggio interno entrando da vicolo Bogon); visiteremo la Biblioteca antica e conosceremo le proposte di quella moderna; potremo fare memoria della nostra storia con i primissimi numeri di Verona fedele – e, ancor prima, di Riposo Domenicale che ne fu antesignano; saremo ben lieti poi di offrire una risottata a questi nostri amici speciali. Per tutti l’invito è di continuare a leggere – e a leggerci – certi che questo è ciò che ci fa guardare al futuro con la vera speranza e mai da soli.

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