Rugby – Il dado è tratto: stagione finita
La salute, si sa, viene prima di ogni altra cosa e la situazione di grave emergenza che stiamo vivendo a causa del Coronavirus in tutto il mondo non permette ovviamente di avere altre priorità...
La salute, si sa, viene prima di ogni altra cosa e la situazione di grave emergenza che stiamo vivendo a causa del Coronavirus in tutto il mondo non permette ovviamente di avere altre priorità. Lo sport non può far altro che adeguarsi e così, dopo i rinvii di Europei di calcio e Olimpiadi in programma la prossima estate, uno a uno anche i responsabili delle varie federazioni annunciano la decisione di annullare il torneo in corso e di rinviare la ripresa delle ostilità direttamente alla prossima stagione, congelando di fatto quanto disputato fino a questo momento. Questo in attesa di capire cosa farà il calcio, attorno al quale ruotano interessi economici enormi (in grado, peraltro, di sostenere anche le attività degli altri sport in Italia), il cui campionato si tenterà di salvare fino all’ultimo. Fra le squadre più penalizzate da questa situazione c’è anche il Verona Rugby. La formazione scaligera, infatti, stava veleggiando spedita con 54 punti in classifica verso la promozione in Eccellenza e con uno score, fino al momento dell’inevitabile interruzione, di ben 11 vittorie su 15 partite disputate. Un ruolino di marcia da prima della classe, che avrebbe permesso alla compagine antracite di riabbracciare, dopo una sola stagione di Serie A, la massima competizione nazionale della palla ovale. Un vero peccato, visto che la Federazione Italiana Rugby (Fir) ha deciso, prima fra le federazioni, di interrompere definitivamente tutte le attività nazionali. Nei giorni scorsi la società presieduta da Raffaella Vittadello ha elegantemente diramato un comunicato in cui, oltre a condividere le scelte Fir, afferma di non ritenere comunque vani gli sforzi profusi nell’attuale stagione, considerati positivi per la crescita dei suoi atleti e della stessa società. Anche se la decisione presa non potrà non avere impatti negativi di natura economica su tutto il movimento, tanto che la stessa Fir ha lanciato per prima l’allarme, chiedendo al Coni e al Governo lo stanziamento di fondi straordinari per evitare il fallimento di molte società.
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