L'Hellas lotta e resiste al Livorno: 0-0

Quarto risultato utile consecutivo per la formazione di Grosso e mai come questa volta si può parlare di un punto conquistato e non di due persi. Una partita combattuta che ha visto il Verona combattere alla pari solo nel primo tempo, mentre la ripresa ha visto la prevalenza degli amaranto di Breda, con il nervosissimo Diamanti su tutti. Un predominio territoriale che non è scaturito in segnature ma prevalentemente in tiri da lontano, creando solo in paio di circostanze qualche grattacapo dalle parti di Silvestri.

La gara era cominciata proprio con l'estremo gialloblù ammonito dall'arbitro Serra di Torino per aver fermato il brasiliano Murilo lanciato da Diamanti al limite, ma fuori, sul lato corto dell'area di rigore. I livornesi e il pubblico chiedevano l'espulsione ma giusta è stata la decisione arbitrale. Al 15' ancora Diamanti scoccava il sinistro da fuori con la palla a lato di poco. Dopo una punizione di Almici da posizione centrale, respinta da Mazzoni, al 26' Di Carmine (opaca la sua prova in una partita con pochi palloni giocabili) crossava dal fondo dopo uno scambio Zaccagni-Lee, ma la palla era troppo alta per Matos che sottoporta non ci arrivava. Sarò questa l'occasione più pericolosa dell'incontro per l'Hellas. Tre minuti dopo era Danzi a far partire il destro da fuori, ma Lee al centro dell'area di rigore intercettava e la sfera finiva a lato. Ultimo sussulto gialloblù nel primo tempo al 38': veloce discesa di Matos sulla destra, palla a Di Carmine che dava al centro per Lee che veniva anticipato da Di Gennaro il quale finiva addosso al proprio portiere e gli procurava una ferita sotto il ginocchio.

Nella ripresa al 48' black-out difensivo della retroguardia gialloblù che consentiva una doppia conclusione degli uomini in maglia amaranto: tiro di Raicevic respinto da Silvestri, palla ripresa da Murilo che sparava alto. Al 55' Grosso mandava in campo Caracciolo per Dawidowicz. Al 59' grossa occasione sprecata ancora da Raicevic che provava il destro sul primo palo dal vertice sinistro dell'area piccola, ma la sfera terminava a lato. Verso l'ora di gioco il Livorno andava in forcing e metteva alle corde il Verona. L'occasione più ghiotta è stata la parte alta della traversa colpita al 63' da Valiani su cross dalla destra. Due minuti più tardi ci provava ancora Diamanti col sinistro da fuori, ma la palla andava di poco a lato. Al 73' lo stesso fantasista del Livorno dopo un'azione personale cadeva in area su contrasto di Caracciolo, ma il direttore di gara faceva proseguire, suscitando le proteste del giocatore livornese che però non veniva ammonito. Proseguiva la girandola delle sostituzioni: Bianchetti (all'esordio stagionale) per Marrone e Laribi per Danzi nell'Hellas, mentre tra i padroni di casa entravano Porcino, Giannetti e Bruno al posto di Gasbarro, Murilo e Raicevic. All'83' ci provava ancora Acerbi dai 30 metri con palla di poco a lato e nei minuti di recupero un'occasione per parte: al 92' incursione in area di Duracell-Diamanti, Silvestri in uscita intercettava il pallone che finiva sui piedi del fantasista ormai troppo avanzato per concludere e al 95' punizione di Balkovec dai 25 metri sulla destra, ma il sinistro del laterale sloveno finiva alto.

Migliore in campo: Diamanti. Il peggiore: Zaccagni, oggi davvero in ombra.

Punto pesante e prezioso per il Verona che giovedì alle 21 affronterà il Cittadella al Bentegodi. Il Livorno si ritrova con un pugno di mosche in mano, nonostante l'agonismo messo in mostra: c'è ben poco oltre a Diamanti, soprattutto scarsa pericolosità in area di rigore, con iniziative affidate solo ai tiri da lontano.