Da Henry un altro punto per l'Hellas: 1-1
di ALBERTO MARGONI
Prezioso pareggio casalingo per l'Hellas contro la Lazio. Allo splendido gol di Zaccagni al 23' risponde Henry al 70' al termine di una partita non bella. Espulso Duda al 77' per somma di ammonizioni
Dopo aver siglato la rete del definitivo 3-3 a Udine nello scorso turno di campionato, stavolta il gol del francese Thomas Henry ha permesso all'Hellas Verona di raggiungere il pareggio casalingo contro la Lazio. Un punto preziosissimo giunto al termine di una partita per la quale la Lazio ha più di qualche motivo per recriminare. Non certo per la buona direzione di Ayroldi di Molfetta, bravo nell'annullare - dopo aver rivisto l'azione - la rete biancazzurra del veronese Casale al 74' che di testa aveva insaccato il cross dalla bandierina, dando però una spinta a Duda. Quanto piuttosto per non aver saputo sfruttare le occasioni create. I dati sono eloquenti: 5 tiri in porta contro uno solo dell'Hellas; 71% di possesso palla dei laziali; 7-1 per gli ospiti il conto dei corner; gli ultimi 18 minuti disputati in superiorità numerica per l'espulsione di Duda per somma di ammonizioni (l'avrebbe capito anche un bambino che il centrocampista slovacco era a forte rischio di prendere il secondo giallo, ma evidentemente non mister Baroni che l'ha lasciato in campo). Tuttavia il risultato che conta - ovvero i palloni finiti in rete - ha detto 1-1. Buon per l'Hellas che non ha mollato, ma ci ha creduto sino alla fine, godendo anche di quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci. Sì, perché sull'azione del gol del pareggio, fatta salva la splendida palombella che dal piede di Ngonge sulla fascia sinistra stava per infilarsi nell'angolino alto alla sinistra di Provedel, sulla respinta del portiere prendeva la palla Suslov che con un tiro che di bello aveva solo l'intenzione, realizzava in realtà un assist perfetto per Henry che da pochi metri scagliava il pallone in rete. Pareggiando così lo splendido gol dell'ex Zaccagni siglato di tacco al 23' del primo tempo al termine di una veloce azione tutta di prima sviluppatasi sulla fascia destra del fronte offensivo laziale, con una doppia ottima triangolazione Lazzari-Felipe Anderson con il brasiliano che metteva palla a centro area dove l'attaccante, liberatosi dalla marcatura, metteva in rete con un colpo di tacco ad incrociare. Un gol splendido sul quale peraltro i giocatori gialloblù (che oggi indossavano una divisa tendente al nero per festeggiare il sessantesimo compleanno del Bentegodi) sembravano i paletti dello slalom speciale: snodabili ma piantati al suolo.
Il Verona era sceso in campo con una difesa a quattro molto giovane e inedita: Tchatchoua-Coppola-Amione- Terracciano, con un folto centrocampo formato da Serdar, Suslov, Folorunsho e Duda, con Ngonge dietro l'unica punta Djuric. Uno schieramento che ha convinto poco, considerando lo scarso gioco in fase offensiva creato dall'Hellas nel primo tempo, dove peraltro anche la Lazio, al di là del possesso palla e del gol segnato, non realizzava altre conclusioni nello specchio della porta di Montipò. E così nel tabellino restano da segnalare i cartellini gialli mostrati a Duda e Marusic, la ditata negli occhi involontaria di Ngonge cui lo stesso laterale montenegrino rimaneva vittima (Sarrri lo sostituiva con Hysaj al 29'), una deviazione di Casale su punizione dalla trequarti bloccata facilmente da Montipò, una imbucata di Folorunsho in area per Djuric che non ci arrivava, un cross di Suslov con Provedel che bloccava in presa alta in anticipo su Serdar e - durante i due minuti di recupero - il colpo di testa fuori misura di Gila.
A inizio ripresa Baroni inseriva Lazovic al posto di Serdar (una prestazione da Chi l'ha visto?) e al 57' l'ingresso in campo di Hongla per Folorunsho e quello - decisivo - di Henry per un evanescente Djuric (che peraltro di palloni giocabili ne ha visto uno solo). Dopo una punizione di Terracciano dalla fascia destra, sulla quale Provedel usciva e bloccava in presa (64'), Felipe Anderson effettuava una conclusione liftata, a seguito di un pasticcio difensivo dell'Hellas, con il pallone che terminava a lato. Un minuto dopo era bravo Montipò a bloccare il sinistro di Immobile liberatosi dalla marcatura di Amione. Subito il pareggio ad opera di Henry, Sarri inseriva Pedro per Zaccagni e Castellanos al posto di Immobile e un minuto dopo Montipò in tuffo deviava in angolo un destro di Lazzari. Sul calcio d'angolo scaturiva il gol di Casale, poi annullato. Baroni toglieva Sulslov, involontario assistman, per inserire Mboula e al 77' l'Hellas rimaneva in dieci per il rosso a Duda. La Lazio provava ad accelerare i ritmi provandoci con Pedro che da fuori concludeva alto (78'). Quindi, dopo l'ammonizione di Anderson, Sarri richiamava in panchina Hysaj e Guendouzi per inserire Vecino e Pellegrini. Montipò in tuffo deviava in corner una botta di destro di Luis Alberto (87') e, dopo l'ingresso di Magnani al posto di Coppola, era Vecino a ritrovarsi la palla sul destro, dopo l'ennesimo errore difensivo, ma la sparava altissima. Negli ultimi minuti ancora Montipò protagonista prima arpionando un tiro-cross di Pellegrini da sinistra (90'), quindi nel bloccare in presa a terra il destro di Pedro susseguente ad azione d'angolo. Dopo 5 minuti di recupero, Ayroldi fischiava la fine.
Nel Verona, oltre al decisivo Henry, buone le prove di Ngonge e Montipò, mentre le scelte e la gestione dei cambi di Baroni per l'ennesima volta non hanno convinto.
In campo laziale, detto di uno Zaccagni sempre pericoloso e autore di un gol bellissimo, buone le prove di Lazzari e Luis Alberto, mentre Hysaj e Vecino non hanno disputato una delle loro migliori partite.
Nel prossimo turno l'Hellas sarà ospite della Fiorentina, mentre la Lazio giocherà contro l'inter.
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