Una giornata particolare
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La gentilezza, virtù da coltivare dedicandole un apposito tempo

In tempi non sospettabili di politicamente corretto, il filosofo Seneca (4 a.C. – 65 d.C.) diceva: «Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per la gentilezza». Qualche secolo dopo, il cantante Baglioni sostiene invece: «La gentilezza è rivoluzionaria». Chissà chi ha ragione, forse entrambi. Nel dubbio siamo invitati a vivere la Giornata mondiale della gentilezza (13 novembre) che in Italia è promossa proprio con questa citazione del Claudio nazionale...

La gentilezza, virtù da coltivare dedicandole un apposito tempo

In tempi non sospettabili di politicamente corretto, il filosofo Seneca (4 a.C. – 65 d.C.) diceva: «Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per la gentilezza». Qualche secolo dopo, il cantante Baglioni sostiene invece: «La gentilezza è rivoluzionaria». Chissà chi ha ragione, forse entrambi. Nel dubbio siamo invitati a vivere la Giornata mondiale della gentilezza (13 novembre) che in Italia è promossa proprio con questa citazione del Claudio nazionale. Il Movimento italiano per la gentilezza (fondato a Parma nel 2000) propone a dire il vero anche un altro slogan: “La gentilezza viene dal cuore, spontanea, disinteressata e accogliente, cosa diversa dalla cortesia, che è formale ed esteriore”. A lanciarlo sul nostro territorio è stato Giorgio Aiassa (1937-2005) con la moglie Marta Ziveri e alcuni amici, che si sono legati al World Kindness Movement, il quale nel 1998 aveva proclamato la prima Giornata mondiale e il primo Congresso internazionale sul tema. Il vento della gentilezza veniva allora da Est con il governo di Singapore – e un suo apposito ufficio – a incoraggiare questo stile e quelle iniziative, ereditando in qualche maniera anche il Japan Small Kindness Movement istituito a Tokyo nel 1988. Lo stesso Aiassa, però, aveva un’esperienza personale ben impressa nella memoria: da neo-patentato era rimasto senza benzina in aperta campagna, trovando aiuto in un contadino che in cambio non aveva chiesto nulla perché – come gli aveva spiegato in dialetto – non c’è soddisfazione e felicità più grande che aiutare chi ha bisogno. In Italia la Giornata non ha ancora trovato la risonanza che ha in altri Stati – soprattutto di area anglosassone – dove compare pure nel calendario scolastico. In molti istituti si promuovono iniziative per evidenziare le buone azioni che superano ogni divisione e paura. Come ha sottolineato per la Giornata 2009 il quotidiano Gulf News (edito negli Emirati Arabi Uniti in lingua inglese), si tratta di “un giorno che incoraggia gli individui a trascurare i confini, la razza e la religione”. Una vera rivoluzione – riecco il buon Baglioni – rispetto al trascurare le persone e un grande ma allo stesso tempo semplice e quotidiano rimedio (come la presenta l’enciclica Fratelli tutti) ai soprusi provocati dall’individualismo consumista. All’inizio del numero 224, papa Francesco afferma: “La gentilezza è una liberazione dalla crudeltà che a volte penetra le relazioni umane, dall’ansietà che non ci lascia pensare agli altri, dall’urgenza distratta che ignora che anche gli altri hanno diritto a essere felici”. Quindi continua l’enciclica: “La pratica della gentilezza non è un particolare secondario né un atteggiamento superficiale o borghese. Dal momento che presuppone stima e rispetto, quando si fa cultura in una società trasforma profondamente lo stile di vita, i rapporti sociali, il modo di dibattere e di confrontare le idee. Facilita la ricerca di consensi e apre strade là dove l’esasperazione distrugge tutti i ponti”.

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