Una mostra-mercato della vanità
Se in televisione conta solo l’immagine, allora Selfie – Le cose cambiano, può diventare un programma di punta da proporre in prima serata su Canale 5. Simona Ventura, ex-profuga reduce dall’Isola dei famosi, lo conduce come fosse una nuova fata di Biancaneve pronta, con la bacchetta magica delle telecamere, a cambiare la vita delle persone.
Se in televisione conta solo l’immagine, allora Selfie – Le cose cambiano, può diventare un programma di punta da proporre in prima serata su Canale 5. Simona Ventura, ex-profuga reduce dall’Isola dei famosi, lo conduce come fosse una nuova fata di Biancaneve pronta, con la bacchetta magica delle telecamere, a cambiare la vita delle persone. Non c’è però in ballo nessuna conversione morale, ma molto più semplicemente un ritocco più o meno profondo dell’aspetto fisico. Un programma dove l’apparenza ha di gran lunga la meglio rispetto alla sostanza e dove i grandi artefici della rinascita di una persona sono soltanto i chirurghi estetici. Come va di moda adesso, in studio vi è anche l’immancabile giuria convocata per dire la propria sul malcapitato che decide di raccontare in pubblico le sue magagne. Spetta al loro parere insindacabile stabilire se l’ospite abbia o no il diritto, a spese di Mediaset, di cambiare il proprio look. La commissione giudicante è formata da personaggi presenti in ogni talk show: dalla perfida opinionista Tina Cipollari, allo schermidore Aldo Montano, passando dalla cantante Katia Riciarelli, fino al ballerino Stefano De Martino, pagati per lanciare le cattiverie più gratuite e mettere in scena ogni tanto un diverbio acceso.
La trasmissione è la fotocopia di altri programmi come Il brutto anatroccolo e Bisturi, rivisitati però in chiave sempre più cattiva. Ventura sfoggia come d’abitudine l’atteggiamento di grande sacerdotessa di una sfavillante liturgia che però affascina sempre meno perché inesorabilmente scontata. L’indice di ascolto, infatti, partito intorno al 20%, è ora già sceso. Le storie portate alla ribalta sono tutte gonfiate a dovere se non addirittura inventate ad hoc solo per strappare un po’ di share. Impossibile credere che una persona che si è sottoposta a un intervento estetico aspetti di specchiarsi per vedere l’esito dell’operazione solo quando viene portata in uno studio televisivo. In questa mostra-mercato della vanità ogni persona coinvolta appare come la caricatura di se stessa solo per scattare, alla fine di tutto, il proprio selfie con la Ventura da mostrare agli amici e quindi al pubblico. Gli unici a ricavarne un guadagno, più che i beneficiati degli interventi dei chirurghi, sono gli stessi medici che godono così di pubblicità gratuita per le loro cliniche destinate a pazienti facoltosi.
Se le cose davvero cambiano, come dice il titolo, sicuramente volgono al peggio, verso il crinale inesorabile del trash.