Un nuovo serial turco dove odio e amore si rincorrono

Per tenere desta l’attenzione dei propri telespettatori, Canale 5 alla vigilia dell’ultima puntata della seguitissima e fortunata serie in quattro stagioni Terra amara, ha mandato in onda il primo appuntamento de La rosa della vendetta (nella foto una scena). Entrambe queste serie di produzione e ambientazione turca hanno come protagonista l’attore Murat Ünalmis, ormai diventato popolare nel nostro Paese. Se l’epilogo della lunga storia ha raccolto un buon 18,2% di share, gli inizi del nuovo racconto hanno visto ottenere pressappoco l’identica percentuale d’interessati davanti al piccolo schermo, quasi in un simbolico passaggio di testimone. Come si desume dai titoli, a prevalere in queste storie sono i sentimenti intensi talora vissuti anche in forme ossessive che provocano dolore e tristezza, mescolandosi all’odio feroce e al rancore. In modo particolare in questo nuovo racconto al centro c’è un uomo che crede nella giustizia fai-da-te il quale vuole chiudere definitivamente i conti con un passato doloroso che parrebbe condizionare anche il presente. Ma subito a cambiare un destino già scritto potrebbe essere prepotente la seduzione a tinte forti tra il protagonista e una giovane sconosciuta. Fin dalle prime immagini un rapporto molto tormentato e per certi versi maledetto tra madre e figlio dà l’avvio a una narrazione dove l’orizzonte dell’affetto e dell’amore sembra alquanto sfuggente. Probabilmente solo il proseguimento della vicenda svelerà se i tanti segreti e questioni irrisolte e drammatiche dell’infanzia del protagonista troveranno un auspicato quanto per intanto improbabile lieto fine. 

Mediaset aveva iniziato ad acquistare quasi in sordina queste serie provenienti dalla Turchia, dove convivono insieme tradizione orientale e modernità occidentale e che hanno saputo gradualmente conquistare i gusti del pubblico italiano, tanto da figurare praticamente tutto l’anno in palinsesto. Il ritmo della narrazione è come d’abitudine per programmi del genere piuttosto lento, anche se pare che a ogni minuto possa avvenire una svolta tale da capovolgere o compromettere le aspettative finora ipotizzate.

La vendetta richiamata dal titolo non si sa se si realizzerà, ma inesorabilmente sarà legata a qualcosa di struggente o romantico come evocato dal fiore il cui profumo contraddistingueva in modo speciale la madre del protagonista. Nel contrasto e in pari tempo nell’attrazione tra il bene e il male, l’odio e l’amore giocano a rincorrersi mescolandosi con sentimenti forti che chissà mai se troveranno un giorno quiete e rappacificazione.