“Siamo noi”: il Paese reale va in tv
Anche Tv2000 dall’anno scorso ha messo in programma nella fascia pomeridiana un suo talk show. Il titolo Siamo noi anticipa che quello che si vede sul piccolo schermo non è altro che il Paese reale di cui tutti possono sentirsi protagonisti. Attraverso l’approfondimento di alcuni temi di utilità sociale...
Anche Tv2000 dall’anno scorso ha messo in programma nella fascia pomeridiana un suo talk show. Il titolo Siamo noi anticipa che quello che si vede sul piccolo schermo non è altro che il Paese reale di cui tutti possono sentirsi protagonisti. Attraverso l’approfondimento di alcuni temi di utilità sociale come pure con il commento sui fatti di attualità, è imbastito un confronto tra gli ospiti in studio, supportato anche da numerosi servizi o interventi in esterna. Ideata da Alessandro Sortino, un tempo in forza a Le iene, la trasmissione intende accompagnare soprattutto gli anziani nell’allargare i confini talora troppo ristretti nei quali si vuole mediaticamente confinare la grande realtà in continuo cambiamento del nostro Paese. Particolare interesse desta la rubrica L’albero del bene comune, in cui sono proposte le storie di persone che con il loro impegno nell’ambito ecclesiale, imprenditoriale, ambientale o nella pubblica amministrazione contribuiscono a far funzionare e a far progredire in civiltà la nostra nazione. Questi segni di speranza sono indicati come esempi alla portata di tutti per scoprire come l’avvenire di un popolo si possa costruire anche dal basso attraverso le azioni virtuose dei propri cittadini.
Lo studio televisivo assomiglia a quello di tanti altri programmi simili con, al centro, in bella vista, gli ospiti, circondati da un pubblico in penombra pressoché muto, che si anima solo per applaudire. La conduzione è affidata alla coppia di giornalisti Gabriella Facondo e Massimiliano Nicolli che devono, però, ancora trovare tra loro la giusta armonia professionale. Non riescono, infatti, a porsi pienamente in ascolto dei loro interlocutori, stoppano le loro risposte, incalzando subito con un’altra domanda. A marcare la differenza dalla diretta concorrenza è, invece, la maniera con cui sono trattati gli argomenti religiosi: né in modo superficiale per colpevole ignoranza, né in modo confessionale per amore di bandiera, ma con la professionalità di chi si documenta su come parlare correttamente di religione e di tutto ciò che gira attorno ad essa.
L’intento dichiarato del programma è di mettere le persone al centro, senza che per questo diventi solo una lunga carrellata di vicende e personaggi capaci di attirare il plauso o la commozione altrui. Attraverso le storie comuni portate alla ribalta, infatti, si aiuta anche chi si trova più in difficoltà e ha bisogno di essere rassicurato e indirizzato verso chi può dargli una mano.