È ripartita la scuola, la sogniamo educante, inclusiva e con meno burocrazia
Anche quest’anno è ripartita la scuola, che in realtà, come ricordato a Cagliari dal presidente Mattarella, non si è mai fermata. Sono ricominciate le lezioni, gli studenti e le studentesse hanno un anno in più, i professori sono in parte cambiati, ed è per questi fatti che si parla di ripartenza.
Anche quest’anno è ripartita la scuola, che in realtà, come ricordato a Cagliari dal presidente Mattarella, non si è mai fermata. Sono ricominciate le lezioni, gli studenti e le studentesse hanno un anno in più, i professori sono in parte cambiati, ed è per questi fatti che si parla di ripartenza.
La scuola è una realtà sempre viva, che non si ferma mai, si trasforma e si evolve, grazie all’impegno degli studenti, dei docenti e di quanti operano in essa, dei genitori che con essa collaborano.
L’inizio dell’anno scolastico è segnato da gioie e speranze, come lo è ogni inizio, ma è importante rendere evidenti a se stessi in che cosa consistano. Gli studenti hanno la gioia di ritrovarsi insieme dopo i mesi estivi e la speranza di poter vivere a scuola un’esperienza arricchente per la propria vita e gratificante per i risultati che conseguiranno.
Anche i docenti hanno la gioia e l’entusiasmo di confrontarsi con nuove sfide, date dal cambiamento dell’età dei loro studenti se sono ancora insegnanti nella classe dello scorso anno, oppure originate da nuove persone e ambienti se hanno cambiato classe o sede. Il loro desiderio è di poter condividere l’amore per i contenuti della disciplina che hanno scelto prima di studiare e poi di insegnare, di poter realizzare l’impegno educativo per aiutare i più giovani a crescere come persone mature e solidali, di trovare serenità in un ambiente dove al posto del conflitto si preferisca il dialogo, l’incontro e l’approfondimento critico per superare posizioni lontane e trovarsi più vicini anche se diversi.
Dirigenti e personale della scuola hanno certamente l’attesa di una semplificazione burocratica e di una realtà che dia più tempo all’incontro che alle carte, per favorire il buon funzionamento della macchina scolastica. I genitori per il nuovo anno desiderano una scuola educativa, dove si stia attenti a ciascun studente; e inclusiva, dove i più fragili e deboli sono aiutati ad inserirsi nella comunità e non lasciati ai margini.
Tante attese e desideri, quindi, che speriamo possano realizzarsi nel corso dell’anno scolastico lungo nove mesi, che sembrano tanti, ma in realtà passano in un soffio. Lezioni, studio, riunioni, consigli, uscite didattiche, laboratori, incontri: le giornate scolastiche saranno scandite da tutte queste attività, e importante sarà mettere sempre al centro gli studenti e le studentesse, perché tutti a scuola siamo lì per loro. Ciò non vuol dire togliere loro la fatica e il sacrificio, che sono necessari per crescere, ma svelarne loro il senso, aiutarli a capire il perché di tanto studio e di tanto impegno, trasformare effettivamente i contenuti e i saperi astratti in competenze di vita.
Questo è l’augurio per il nuovo anno: che gli studenti a scuola apprendano per la vita, che i docenti possano insieme trovare modi e mezzi per offrire insegnamenti per la vita, che i dirigenti rendano la scuola un ambiente sereno, di confronto e di dialogo, che tutto il personale possa essere valorizzato e sostenuto nel proprio lavoro, che i genitori siano coinvolti e percepiscano quanto bene la scuola fa per i loro figli, in una parola, che tutti a scuola si sentano accolti e valorizzati, e che ciascuno possa crescere nella propria umanità.
Direttore dell’Ufficio di pastorale scolastica
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