Editoriale
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Tentazioni, tentazioni...

La fase 2, ecco il nuovo mantra ripetuto per darci un briciolo di speranza che la guerra contro il virus cattivo sta per essere vinta. Poiché l’Italia è lunga, ogni Regione adatta le regole secondo le proprie necessità e così noi veneti dal 13 aprile possiamo vantare il primato di non dover più rispettare il limite dei 200 metri da casa per l’attività motoria, ma a Verona invece...

Parole chiave: Editoriale (407), Stefano Origano (141), Coronavirus (96)

La fase 2, ecco il nuovo mantra ripetuto per darci un briciolo di speranza che la guerra contro il virus cattivo sta per essere vinta. Poiché l’Italia è lunga, ogni Regione adatta le regole secondo le proprie necessità e così noi veneti dal 13 aprile possiamo vantare il primato di non dover più rispettare il limite dei 200 metri da casa per l’attività motoria, ma a Verona invece... Mentre aspettiamo che qualche organo superiore dirima il dubbio se fare jogging sia attività motoria lecita o attività sportiva vietata, qualcuno, interpretando in modo estensivo il principio fondamentale della sovranità popolare, ha deciso per conto suo che la quarantena è finita. La confusione è tanta e non ci stupiamo se ognuno fa un po’ come gli pare.
Mai l’accostamento biblico con l’esodo di quarant’anni del popolo di Israele prima, e con i quaranta giorni di Cristo nel deserto poi, è stato così attuale. E anche le tentazioni legate a quelle vicende sembrano tornate alla grande. La prima è quella del pane che rappresenta i bisogni primari delle persone. Ma il pane ci ricorda anche la destinazione universale dei beni, perché tutti hanno diritto al pane; la genuinità, perché lo spreco di risorse legato a uno stile di vita egoistico genera squilibri naturali e alterazioni del pianeta che stanno diventando irreversibili; la semplicità: “Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?” (Is 55,1).
La seconda tentazione è quella del potere sia esso inteso nel senso dei nazionalismi politici come pure in senso economico e finanziario. I momenti emergenziali sono un’occasione favorevolissima per invocare poteri speciali e provvedimenti urgenti che saltano i normali percorsi democratici. Su questo versante non stupiamoci se c’è qualcuno che sta già pianificando la fase 3, quella in cui consoliderà una posizione di egemonia.
La terza tentazione è quella dell’idolatria; ha certamente molto in comune con le due precedenti ed è la più difficile da riconoscere e da combattere. È quando attribuiamo poteri divini a tante piccole o grandi realtà che invece sono frutto delle nostre mani. La più temibile è quella dei soldi, ma è seguita a ruota da quella del successo.
Per fronteggiare queste tentazioni moderne, possiamo ricorrere alle virtù personali e al patrimonio culturale del personalismo integrale su cui si fonda la nostra civiltà, che nulla dovrebbe avere in comune con l’individualismo emergente.

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