Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
La liturgia della parola nel tempo pasquale sottolinea più volte quanto sia importante l’azione dello Spirito per la vita della Chiesa e la sua opera missionaria. È infatti con la forza dello Spirito, profuso su di lei nella Pentecoste, che la Chiesa inizia il cammino dell’annuncio della Parola fino agli estremi confini della terra. Con la grazia dello Spirito Santo la Chiesa diventa il vero Tempio di Dio e il segno della sua presenza nel mondo.
Il Vangelo di questa sesta domenica di Pasqua presenta un brano dei “Discorsi di addio” che Gesù rivolge agli apostoli nell’ultima cena. Tali discorsi presentano la meta verso cui Egli è proteso, cioè il ritorno al Padre, e la promessa della Spirito Santo. Contestualmente sottolineano e ribadiscono la profonda unità e intimità tra Gesù e Dio Padre. Le sue parole e le sue opere di salvezza sono animate e sostenute dal Padre, che parla e opera nel Figlio. Ma Gesù va oltre e annuncia ciò che Egli ha comunicato agli stessi apostoli: il potere di compiere le opere miracolose da Lui manifestate, anzi, di compierne di maggiori continuando la sua presenza visibile, ora che Egli lascia il mondo. Si ha, quindi, la continuità dell’azione di salvezza e della presenza di Gesù attraverso la Chiesa.
Ecco apparire una nuova figura, quella dello Spirito Santo, detto il Paraclito, un termine greco che evoca il difensore in sede processuale, ma che può essere reso anche come “Consolatore”. Un’altra definizione è quella di “Spirito di verità”, cioè di rivelatore della parola divina. Gesù promette lo Spirito, dono che sostiene nella lotta contro il male, rivela la volontà di Dio e continuerà l’opera di Gesù dopo la sua risurrezione.
Le parole di Gesù ribadiscono il ritorno al Padre, ma anche la sua costante presenza accanto ai suoi discepoli. Si esalta l’amore che deve unire Dio, Gesù e i discepoli. Si configura per questa via l’unione fra il credente, Dio Padre e Cristo in un fecondo e intenso intreccio e in una forma sempre più interiore e profonda. È promessa la venuta dello Spirito Santo, la cui missione sarà di ricordare le parole di Gesù, cioè – secondo il linguaggio biblico – di far comprendere alla luce della Pasqua il significato profondo del suo messaggio.
E proprio questa è la missione della Chiesa, che la realizza attraverso un preciso stile di vita evangelico, caratterizzato da alcune esigenze: la fede nel Signore e l’osservanza della sua Parola; la docilità all’azione dello Spirito; la testimonianza resa ad essa con un atteggiamento di apertura e di disponibilità vera all’incontro con l’altro.
Per realizzare tutto questo la Chiesa non può rimanere immobile. È chiamata ad agire come una comunità in cammino, sorretta dalla forza dello Spirito Santo. È invitata a liberarsi da vedute parziali, da strategie e obiettivi che appesantiscono il cammino di fede, e mettersi in ascolto della Parola di Dio.
Il Signore ci invita ad aprire il cuore al dono dello Spirito Santo, che ci educa alla logica del Vangelo, “ricordandoci tutto ciò che il Signore ci ha detto”. Maria, che ha cooperato pienamente con lo Spirito Santo per l’incarnazione del Figlio di Dio, aiuti anche noi a lasciarci istruire e guidare dal Paraclito, per accogliere la Parola di Dio, annunciarla con franchezza e testimoniarla concretamente nella nostra vita.
Don Maurizio Viviani
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