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Reazioni disparate all’annuncio della prossima fine del mondo

Don’t look up
(Stati Uniti, 2021)
Regia: Adam McKay
Con: Leonardo Di Caprio, Jennifer Lawrence, Rob Morgan, Meryl Streep, Jonah Hill, Cate Blanchett
Durata: 145 minuti
Valutazione Cnvf: Consigliabile/problematico/dibattiti

Reazioni disparate all’annuncio della prossima fine del mondo

Un film che, prodotto dalla piattaforma di streaming Netflix, purtroppo è rimasto per poco in sala, luogo dove sarebbe sicuramente più apprezzabile.

Una storia non nuova sul grande schermo: cosa succederebbe se il mondo finisse entro sei mesi?

Kate Dibiasky, dottoranda in astronomia presso la Michigan State University, fa una scoperta sensazionale: una cometa mai vista prima. Comunicata questa scoperta al suo professore, Randall Mindy, si viene e scoprire che la Terra si trova sulla traiettoria dell’altro astro e che lo scontro è previsto sei mesi dopo la scoperta. Non ottenendo la collaborazione della presidente degli Stati Uniti né tantomeno del suo entourage, gli astronomi decidono di annunciare al mondo intero questa cosa attraverso i media. La notizia della fine del mondo entro sei mesi suscita le reazioni più diverse su tutti i piani: chi nega i fatti, chi pensa di potersi arricchire risolvendo il problema mondiale, chi protesta…

Il regista Adam McKay ci consegna un’altra opera per niente banale. Leggibile su più livelli di profondità, fin dalla locandina italiana manifesta la sua vena di black humor: “Basato su fatti realmente possibili”.

Nello svolgersi del film, non viene dato moltissimo rilievo all’evento catastrofico, quanto piuttosto alle diverse reazioni che questa notizia può provocare nelle persone. Se da una parte questo permette di approfondire la psicologia dei diversi personaggi, dall’altra non viene per niente mascherata una visione pessimistica dell’uomo, in qualche modo guidato quasi unicamente da desiderio di fama, potere e ricchezza.

Un’improbabile presidentessa degli Stati Uniti preoccupata più delle sue elezioni di metà mandato che non dell’imminente disastro planetario. Un imprenditore che vede nella cometa un forziere di minerali rari ottimo per arricchire il suo patrimonio; dei presentatori di uno show televisivo che sminuiscono la notizia per non perdere il loro posto; i protagonisti che si fanno in quattro per avvisare il mondo di quel che sta per succedere. Anche le reazioni della gente sono tra le più disparate. Chi, obnubilato dall’ideologia, anche quando la cometa è visibile ad occhio nudo, continua a sostenere di non guardare in su (da cui il titolo Don’t look up): movimenti di piazza che si scontrano e si polarizzano in chi crede e chi non crede.

Un film non per tutti, ma che vale la pena vedere e su cui vale la pena riflettere. Lo sguardo un po’ cinico del regista, che attraverso una metafora ci presenta uno spaccato della società odierna, aiuta a pensare a ciò che realmente conta e a cosa, invece, si può rinunciare.

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