Il ponte tibetano
Chiunque sia transitato sopra il ponte sull’Adige tra Rivalta e Peri, sa che si prova un brivido: quello di giungere dall’altra parte sani e salvi. Perché il manufatto, che ha “solo” 75 anni, si presenta da molto tempo in condizioni – per così dire – precarie. Dà sempre l’impressione di stare su con lo scotch. In teoria non ci vorrebbe un’era geologica per rifarne un altro. È l’unico ponte transitabile da Avio alla Sega di Cavaion. Non si chiede un novello Brooklyn, ma almeno una robetta sicura e ben fatta. Le ultime notizie – riportate dal quotidiano L’Arena – dicono che ci sono speranze (sempre le ultime a morire) che sia realizzato uno nuovo entro quattro anni. Poi, nell’articolo a fianco, si parla dell’idea di un ponte tibetano (sapete, quelli di corda e poco altro che ti fanno attraversare qualche burrone, e perdere un paio d’anni di vita per lo spavento) appunto sull’Adige, dalle parti di Rivoli. Attenzione ad accostare due notizie così. Che poi va a finire che di ponte nuovo ne fanno uno solo. Tibetano. E vederci passare sopra i trattori sarà tutta da ridere.
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