Embolia
Non giudicare, non giudicare, non giudicare, non giudicare… Me lo ripeto come un mantra da anni, l’età mi ha regalato la consapevolezza che il mio ruolo non è quello di giudice di alcuno. Perché lo diceva già qualcuno più acuto di me, quando rammentava di prime pietre scagliate e di travi negli occhi. Aveva e ha ragione. Ma quando leggo di quel bambino di otto anni abbandonato in strada dal solito padre inesistente e da una madre che non voleva “accollarsi il fardello”, ecco che non capisco più niente.
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