Dolce amaro
È vero, nel caso Melegatti non tutto è perduto: dalle macerie si può ricostruire un ponte. Ma è sempre meglio non buttarlo giù, e nel caso della celebre azienda dolciaria veronese non è stato fatto molto per tenerlo su. Dal fallimento magari nasceranno nuove opportunità: il marchio c’è, è appetibile come erano appetibili i pandori che sfornavano gli stabilimenti Melegatti. Falliscono pure le aziende che producono estrusi in alluminio o caldaie industriali, ma colpisce molto di più la chiusura di una realtà che entrava nei nostri piatti, e nel nostro immaginario. Ma il vero problema è un altro: in molti hanno perso il lavoro. E questa sì che è una tragedia. Urge ricostruire.
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