Doc
Sono contro le Doc, Docg, Dop, Deco e tutte quelle sigle nate all'inizio con le migliori intenzioni, trasformatesi poi appunto in sigle e aggiungendo burocrazia e distinguo incomprensibili ai più. Sicuramente non sono una sigla, un'etichetta, una burocrazia a garantire qualità e/o salubrità. E prima che l'intero sistema naufraghi nell'irrilevanza, o peggio, servirebbe una riforma che riporti a serietà la voglia di salvaguardare ed esaltare produzioni specifiche. Non accetto obiezioni: una doc vinicola che inizi dalle terre ferrose del Carso triestino e termini in quelle vulcaniche del Vicentino ai confini del Veronese, a 220 km di distanza, è solo una presa in giro.
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