Pastorello (Provincia): «La Regione penalizza i nostri Comuni montani»
Il presidente della Provincia, Antonio Pastorello, in una lettera alla Regione lamenta la penalizzazione dei Comuni montani veronesi rispetto a quelli vicentini e bellunesi nel Piano regionale di sviluppo rurale 2014-2020.
Il presidente della Provincia, Antonio Pastorello, ha scritto una lettera alla Regione perché venga risolta la disparità di trattamento fra i Comuni montani veronesi e quelli di Vicenza e Belluno. La comunicazione è stata inviata all'assessore all'Agricoltura Giuseppe Pan e a tutti i 9 assessori e consiglieri regionali veronesi.
A collocare la montagna veronese in serie “B” è stata la delibera della Giunta regionale 549/2016, che ha fissato i criteri per accedere ai contributi comunitari destinati agli interventi in ambito forestale, previsti dal Piano di Sviluppo rurale 2014-2020. Secondo questi criteri, solo 6 Comuni veronesi (Dolcè, Brentino Belluno, Malcesine, Brenzone, Ferrara di Monte Baldo e Selva di Progno), di cui solo uno in Lessinia, potrebbero partecipare. In base ai criteri regionali solo questi sette hanno i 35 punti minimi necessari per concorrere, contro 24 Comuni nel vicentino e 57 nel bellunese. Mentre nessun Comune veronese avrebbe i requisiti per accedere alla categoria “Investimenti ubicati in area interna”, mentre le altre due province sono incluse.
Gli interventi che potrebbero essere finanziati con i fondi del PSR 2014-2020 sono: infrastrutture viarie silvopastorali, servizi di rete, risanamento di foreste danneggiate, lotta alle fitopatie, aumento della resilienza e del pregio ambientale.
Antonio Pastorello: «I criteri regionali sono troppo restrittivi e praticamente penalizzano buona parte dei nostro Comuni montani. Non altrettanto succede per le province di Vicenza e Belluno, creando una disparità per cui i nostri partono con un punteggio di base sfavorevole se non nullo. In questo modo per molti non c'è la possibilità di accedere ai finanziamenti e anche per chi ci riuscisse c'è un collocamento basso nella graduatoria regionale. Dico tutto questo, sulla base del parere che ho chiesto all'Ordine dei dottori Agronomi e Forestali di Verona, il cui presidente Luca Crema mi ha inviato una dettagliata relazione che conferma in pieno questa ipotesi. La montagna veronese ha bisogno, al pari di quella veneta, di aiuti e interventi. Non è solo una questione di equità ma è anche un fatto di principio. Non intendo demordere fino a quando non avrò chiarezza sulla questione».