Vicariato del Lago brasciano. Dal Santo Crocifisso nel duomo di Desenzano alle campane che invitano a pregare e sperare
Anche nel vicariato del Lago bresciano molti parroci si sono attivati con iniziative di preghiera per coinvolgere a distanza i fedeli, ognuno nelle proprie dimore, come previsto dalle disposizioni di sicurezza
Anche nel vicariato del Lago bresciano molti parroci si sono attivati con iniziative di preghiera per coinvolgere a distanza i fedeli, ognuno nelle proprie dimore, come previsto dalle disposizioni di sicurezza. Don Giovanni Ghirardi, parroco del duomo di Desenzano, ci racconta come lo storico crocifisso seicentesco sia stato spostato dalla chiesa del Santo Crocifisso, dedicata a Maria Assunta, per portarlo in duomo e collocarlo sull’altare dei santi Vincenzo, Benigno e Anastasio, compatroni della città. «Abbiamo pubblicato sulla pagina Facebook della parrocchia l’immagine del crocifisso con la preghiera alla Madonna Addolorata. È un invito a pregare uniti, per la nostra città e per tutto il nostro popolo desenzanese. Invochiamo l’aiuto e la protezione di Gesù attraverso l’immagine del Santo Crocifisso, che nel periodo della peste nel 1630 ha salvato i desenzanesi dalle sue nefaste conseguenze. E preghiamo la Vergine Addolorata che, nella chiesa di San Giovanni in Capolaterra, ha un’immagine cara ai nostri concittadini, portata ogni anno in processione a settembre». Anche la comunità di Pozzolengo si unisce virtualmente in preghiera, grazie alla diretta Facebook della Messa celebrata dal parroco don Daniele Dal Bosco, il quale invia settimanalmente videomessaggi con riflessioni e rassicurazioni ai suoi parrocchiani, attraverso Whatsapp. Ma l’iniziativa più originale è quella di sfruttare l’altoparlante delle campane della parrocchiale (poiché a Pozzolengo le campane vere sono solo nella torre del castello) per diffondere quotidianamente – mattina, mezzogiorno e sera – in coda al suono delle campane anche la preghiera di San Lorenzo martire. Un po’ come il canto del muezzin nelle terre islamiche. Solo che qui siamo sulle colline moreniche e il patrono di Pozzolengo è San Lorenzo: «Ho registrato la preghiera al martire che mando alla fine del suono delle campane – spiega don Daniele –. Alla gente è piaciuta molto l’idea e mi hanno scritto che si sono uniti con piacere nella preghiera e hanno riscoperto la devozione per il loro santo patrono. Sto notando che le persone, nella fatica del momento, stanno apprezzando di più la loro normalità. Ciò che prima si viveva un po’ svogliatamente e per abitudine, ora acquista più valore. Persino i giovani sentono la mancanza della scuola». Anche altri parroci del vicariato – da Sirmione a Rivoltella, alla Valtenesi – hanno pensato varie modalità per essere più vicini alla loro gente. A Lonato, per esempio, sul canale YouTube “Parrocchia di Lonato” il coparroco don Matteo Selmo pubblica la novena della Madonna di San Martino e alcune riflessioni in preparazione della Santa Pasqua: «Rimaniamo uniti nella preghiera, sosteniamoci seminando parole di speranza grati a quanti si stanno adoperando con instancabile passione e professionalità». Le parrocchie della Valtenesi affidano alle campane la loro vicinanza e i rintocchi diffondono nei paesi un annuncio di fede e di comunione per l’unità pastorale valtenesina. “Suoni di speranza” è l’iniziativa che, sabato e domenica scorsi, ha unito al suono delle campane, a mezzogiorno in tutte le comunità, quello della preghiera da soli o in famiglia, ma sempre insieme. Francesca Gardenato
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