Don Bejato: «Rinnoviamo l’occasione di sorprenderci della bellezza di Dio»
di BEATRICE CASTIONI
Il Vescovo ha presieduto la Messa di ingresso del parroco nella sua terza comunità
di BEATRICE CASTIONI
Giovedì 19 dicembre don Fabio Bejato ha fatto il suo ingresso come parroco di San Zeno in Mozzo, con una Messa presieduta dal vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili.
Questo incarico si aggiunge a quelli assunti nel novembre 2023, quando fu nominato parroco di Mozzecane e di Tormine. 42 anni, ordinato prete nel 2018 come appartenente alla parrocchia di Santa Lucia Extra, è stato vicario parrocchiale nell’unità pastorale di Villafranca. A 29 anni è entrato in Seminario dopo un’esperienza formativa illuminante con il gruppo degli scout, al quale è ancora molto legato. «Sembra quasi che io stia giocando a RisiKo – commenta scherzando don Bejato – dato che sono diventato parroco anche di San Zeno in Mozzo. Ho così tante cose da fare che non ho nemmeno il tempo di tagliare i capelli! Se mi vedrete con una folta chioma alla Messa di Natale, mi perdonerete. Sono però molto felice per tutte le attività e i progetti che sto portando avanti e creando. È importante cercare sempre di rinnovare il nostro entusiasmo, giorno dopo giorno. Non dobbiamo pensare che non ci sia più niente di nuovo, perché c’è sempre qualcosa per cui impegnarsi ancora. Dobbiamo rinnovare l’occasione di sorprenderci della bellezza di Dio».
Una bellezza che abbiamo dentro di noi, anime feconde e coraggiose, spiega mons. Domenico Pompili: «A volte ci sentiamo “sterili” perché abbiamo paura di costruire, progettare, pensare al futuro. Se la sterilità biologica non è vista come una colpa, quella volontaria invece la percepiamo come un peso enorme. È il problema della nostra società che ci conferma che siamo sempre meno capaci di affrontare cosa ci aspetta; non siamo aperti alla vita e non garantiamo il rinnovamento della specie, un avvenimento che ci cambia e ci rinnova anche in prima persona. Le cose infatti cambiano solo grazie all’ingresso di creature nuove e di nuove mentalità. Altrimenti siamo sempre uguali a noi stessi. Se viviamo solo per sopravvivere, per riprodurre noi stessi, ci incartiamo e non miglioriamo mai. Le generazioni future invece devono rappresentare tutte le nostre speranze e aspirazioni. Come avviene questo? Attraverso la fiducia. Dobbiamo riporre fiducia in Dio, senza lasciarci catturare dalla paura, che ci porta nel calcolo dei costi e dei benefici, a ritenere che non valga la pena esporci alla vita. Cosa è venuto meno, rispetto al passato, in cui c’erano anche condizioni peggiori? Non ci vogliamo esporre all’inedito. Ma la vita ha sempre la meglio rispetto alla paura e alla morte. Auguro a don Fabio che il suo cuore sia sorretto sempre dall’amore. Vita è fecondità, forza di dare ciò che ancora non esiste. E sono sicuro che San Zeno vivrà di questa fiducia e fecondità».
Un costante impegno nell’imparare a rinascere giorno dopo giorno, dedica che la comunità di San Zeno fa a don Bejato, dopo avergli donato pane, vino e semi in rappresentanza dei valori della terra e della semplicità, della condivisione. Le chiavi della chiesa, perché quelle porte possano aprirsi come il cuore di don Fabio. Una candela perché sia luce nel cammino quotidiano. Un piccolo presepe creato dai bambini della scuola materna proprio a simboleggiare le generazioni future che portano avanti il messaggio di Dio e la bellezza della nascita. Un fiore da donare alla Vergine Maria per esprimere gratitudine e un camice bianco simbolo delle vesti di Cristo, a rappresentare amicizia e comunità. Una comunità che ha voluto bene al suo precedente parroco, don Vittorio Girelli, che per più di 30 anni ha seguito i fedeli di San Zeno in Mozzo.
Commenta il segretario del Consiglio pastorale Simone Faccioli: «Diamo un caloroso benvenuto a don Bejato come nuovo pastore. Gli auguro una fede semplice e contagiosa, e mi affido a lui a nome di un gruppo di fedeli che era rimasto sprovvisto di sacerdote in questi ultimi tempi, ma che ne aveva tanto bisogno. Come la gioia di un figlio che viene guidato dal padre. La nostra è una comunità tutta da scoprire, con molte famiglie da conoscere. Sono certo che don Bejato avrà voglia di camminare insieme a noi». Si unisce infine all’entusiasmo generale il sindaco di Mozzecane Mauro Martelli, che sta già apprezzando l’operato di don Fabio con i giovani: «Don Bejato dà delle occasioni ai ragazzi, che saranno poi l’ossatura per la società del futuro. È bello che riesca ad indirizzare le loro energie verso valori importanti, verso l’importanza della condivisione».
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