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Avesa ha ricordato lo scoppio della Polveriera

Un ricordo avvenuto solo sul web quello di quest'anno e non con la tradizionale Messa al cippo commemorativo che ricorda le 8 persone decedute all'alba del 26 aprile 1945 quando i tedeschi in ritirata fecero esplodere la Polveriera di Avesa, fortunatamente svuotata quasi del tutto la notte precedente dalla popolazione guidata dal curato, don Giuseppe Graziani.

Avesa ha ricordato lo scoppio della Polveriera

«E io cosa sono disposto a fare per il bene del prossimo, anche quando nessuno è pronto a battere le mani?». Una riflessione che don Andrea Manara, parroco delle comunità di Avesa e Montecchio, ha rivolto al cuore di tutti i fedeli che nella mattinata di sabato 25 aprile si sono riuniti virtualmente per commemorare quanto avvenne settantacinque anni fa presso la Polveriera, il più grande deposito munizioni situato tra le cave del Monte Arzan, a nord di Avesa.

Era la sera del 25 aprile 1945 quando don Giuseppe Graziani, cappellano militare e curato del paese di Avesa, venne a conoscenza dell’imminente piano tedesco che prevedeva la detonazione del materiale bellico, stipato nella cava, affinché non finisse in mano agli Alleati. Dopo una lunga trattativa, il sacerdote ottenne dal Comando tedesco il permesso di svuotare la Polveriera sino, e non oltre, al sorgere del sole. E fu così che donne, uomini, lavandare e bambini si prodigarono, a rischio della propria vita, nell’audace impresa che, a seguito dell’esplosione avvenuta alle 6.30 del mattino seguente, costò la vita a otto persone.

Si tratta dunque di una pagina di storia che ancora oggi riecheggia vivida nella memoria collettiva dei cittadini veronesi ai quali Oscar Luigi Scalfaro, presidente della Repubblica dal 1992 al 1999, conferì la medaglia d’oro al valor militare, citando la solidarietà del popolo di Avesa durante lo sgombero dell’immensa polveriera tedesca.

Il ricordo, ha sottolineato inoltre don Andrea, deve rivestire il ruolo di maestro affinché ciò che è stato non sprofondi nell’oblio del presente e cosicché ognuno di noi, come cittadino e come cristiano, possa contribuire al bene del prossimo.

(nella foto il cippo commemorativo con i nomi delle vittime dell'esplosione)

Avesa ha ricordato lo scoppio della Polveriera
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