La Comunità "Regina Pacis" è stata soppressa
di MONS. GIUSEPPE ZENTI
La notificazione del Vescovo alla diocesi in seguito al decreto della Congregazione vaticana
di MONS. GIUSEPPE ZENTI *
Pubblichiamo il testo della lettera che mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Verona, il 17 agosto scorso ha inviato ai presbiteri, ai religiosi e alle religiose e a tutti i fedeli laici della diocesi di San Zeno.
Carissimi, è conosciuta da molti nella diocesi di Verona la Comunità Regina Pacis, fondata nel 1986 dai coniugi Alessandro Nottegar e Luigia Scipionato, che è iniziata come un gruppo di coppie e famiglie e poi ha visto aggregarsi anche donne consacrate e alcuni uomini consacrati, tre di essi ordinati presbiteri.
Nel corso degli anni “la Comunità, dopo aver conosciuto un iniziale sviluppo, ha sperimentato, specie negli ultimi anni, un significativo ridimensionamento a causa dei numerosi abbandoni”. A causa di difficoltà sorte all’interno dell’Associazione è stato disposto prima dal vescovo di Verona e poi dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica un commissariamento che ha portato la Congregazione Vaticana – con un decreto del 24 luglio 2021 – “a sopprimere l’Associazione di vita evangelica con uno stile di vita di tipo religioso Comunità Regina Pacis”.
Tale dolorosa decisione è giunta dopo un tempo congruo in cui è stato possibile, da parte dei visitatori prima e dei commissari poi, un ascolto della realtà e delle persone coinvolte sia ancora presenti come di quelle uscite dalla comunità stessa. Il Decreto evidenzia l’assenza di “originalità e affidabilità del carisma di fondazione”, così come la “scarsa consistenza dei testi ispirazionali, soprattutto in ambito ecclesiologico e della formazione dell’associazione”, inoltre viene sottolineato come ci siano state delle “carenze istituzionali, soprattutto nel governo che di fatto risulta a conduzione più familiare che statutaria, con indebite ingerenze nella coscienza delle persone, nella vita coniugale e nell’esercizio della potestà genitoriale”, assieme a “difficoltà relazionali tra i membri, specialmente tra i diversi stati di vita”.
Infine il Decreto prende atto che “l’associazione Comunità Regina Pacis non mostra di aver acquisito una maturità carismatico-istituzionale che possa assicurare un sano sviluppo per il futuro”.
Dopo aver dato comunicazione ai membri dell’Associazione di questa decisione della Santa Sede con la lettura e la consegna del Decreto e aver offerto le indicazioni che sono state suggerite circa l’attuazione del decreto, vengo a rendere nota anche alla Diocesi questa sofferta scelta, ricordando che la Comunità Regina Pacis da adesso non svolge più il servizio di animazione e accoglienza nelle sue sedi di Verona, mentre prosegue fino a conclusione dell’anno scolastico in Brasile l’attività delle scuole che sono sostenute dalla carità e vicinanza di molti fedeli della nostra diocesi. Sarà avviato anche un cammino perché questa opera di sostegno e animazione missionaria in terra brasiliana non venga improvvisamente interrotta.
Invito i fedeli della diocesi ad accogliere questa scelta della soppressione della comunità nello spirito dell’obbedienza ecclesiale, certamente riconoscendo il bene che è scaturito da questa esperienza di vita, ma riconoscendo e accettando in questa decisione della Chiesa anche un indirizzo chiaro di comportamento e di stile di vita. Così come ci ricorda anche S. Agostino: “Non può avere Dio per padre chi non ha la Chiesa per madre”. Affidando il cammino di ogni membro della Comunità alla materna intercessione di Maria Madre della Chiesa, chiedo a tutti di accompagnare con la preghiera questo percorso e di confermare con coerenza la propria adesione a Cristo e alla Chiesa. Vi benedico.
* Vescovo di Verona
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