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Alpha, prima lettera di un percorso che riavvicina alla fede

di ANDREA ACCORDINI
Proposta internazionale sempre più diffusa anche in Italia: ecco com’è

Alpha, prima lettera di un percorso che riavvicina alla fede

di ANDREA ACCORDINI
Piccoli gruppi da massimo 7/8 persone; clima amichevole, familiare, che consenta a tutti i partecipanti di sentirsi liberi di esprimersi; e un annuncio della fede cristiana fin dalle basi, senza dare nulla per scontato. Sono tre peculiarità che contribuiscono al successo, soprattutto tra i giovani, di Alpha, un percorso (o programma) internazionale di primo annuncio sempre più diffuso anche in Italia e a Verona in particolare. Sviluppatosi soprattutto come proposta per raggiungere le persone esterne o lontane alle comunità ecclesiali classiche, è diventato oggi uno strumento prezioso anche per le parrocchie disposte a sperimentare nuove frontiere di evangelizzazione e ri-evangelizzazione, perché non è detto che chi frequenta le chiese non possa essersi allontanato dalla fede o sentirsi smarrito o non sia finito col vivere il proprio essere cristiano come una routine, un’abitudine o un’appartenenza sociale che poco ha a che fare con la Vita vera di Gesù Cristo. 
Il percorso Alpha è strutturato in poco più di una decina di incontri, che possono svolgersi praticamente ovunque. Ogni incontro si apre con un momento “di connessione”, uno spazio conviviale per rilassarsi, mangiare qualcosa (una cena, un aperitivo, una merenda...), instaurare relazioni tra i membri del piccolo gruppo. Poi un video (o eventualmente un intervento del “leader” che guida l’incontro) introduce i partecipanti alle basi della fede cristiana a partire da domande come: “Chi è Gesù? In che modo Dio ci guida? Perché e come pregare?”. Segue il confronto tra i partecipanti, un’opportunità per ascoltare gli altri ed esprimere il proprio punto di vista, qualunque esso sia.  All’organizzatore del piccolo gruppo, chiamato “leader”, spetta solo il compito di preservare il clima di ascolto, garantire a tutti un adeguato tempo per esprimersi ed evitare che il dialogo si trasformi in dibattito. 
La struttura è semplicissima, ma accompagnata da una cura dei dettagli e da una preparazione che fanno la differenza. Alpha fornisce infatti istruzioni, consigli e materiali per organizzare il percorso, compresi i video (realizzati da studi di animazione di primissimo livello) che nulla hanno a che spartire con la maggior parte dei videoclip scadenti e sgranati che troppo spesso girano nelle catechesi parrocchiali. Fondamentali la scelta del luogo e dell’atmosfera da instaurare, accoglienti e confortevoli. Non c’è bisogno di altro. Il resto lo fa la preghiera, l’invocazione dello Spirito Santo, che viene introdotta gradualmente e diventa il cuore di tutta l’esperienza. 
Secondo i report dell’organizzazione, solo nel 2023 sono stati oltre un migliaio i veronesi che hanno partecipato ad un Alpha, offerto da oltre 24 tra parrocchie, comunità o gruppi religiosi sul territorio. Una crescita di utenti del 33% sull’anno precedente, che a sua volta aveva fatto registrare un +57% sul 2021. 
È una proposta in espansione, insomma, non solo nel Veronese, ma in tutta Italia dove il trend è simile (9.108 le persone coinvolte nel 2023). L’obiettivo dichiarato è di “Raggiungere un milione di persone in Italia con il messaggio trasformante del Vangelo attraverso Alpha” entro il 2033. Sfida ambiziosa, ma non impossibile, soprattutto se si considera che i numeri succitati rischiano di sottostimarne la reale diffusione, dal momento che chi organizza un Alpha, dopo le prime volte – in cui si registra attraverso il sito, scarica i materiali e viene seguito passo passo – tende spesso a dimenticare di segnalare all’organizzazione nazionale la partenza di nuovi cicli di incontri (il percorso può essere replicato con diversi partecipanti). Il dato ancor più sorprendente, però, è un altro. In Italia, un partecipante su due è un adolescente o giovane sotto i 30 anni, nel Veronese si supera il 62%. A loro è dedicato un percorso ad hoc che si sviluppa sulla falsariga di quello per gli adulti, ma con sessioni più brevi, video più dinamici e domande mirate.  Ad attrarre è proprio la logica del piccolo gruppo, in cui ci si sente accolti e parte di una piccola comunità che si conosce e si identifica nell’ascoltare la Buona Notizia. Nulla di nuovo, è solo un salto all’indietro, sull’esempio dei primi cristiani. 

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