Primo Piano. Le sagre di paese nel vortice di una selva di normative
Diverse manifestazioni, soprattutto quelle più piccole, rischiano di saltare a causa della burocrazia
In questi mesi c’è un mix di apprensione e scoraggiamento tra gli organizzatori di sagre, feste parrocchiali ed eventi comunitari. “Colpa” della circolare Gabrielli e della direttiva Morcone che, pur non introducendo nuove leggi, hanno specificato per filo e per segno quali sono i paletti entro cui muoversi per organizzare le manifestazioni pubbliche.
L’imperativo è garantire la sicurezza e l’incolumità di chi partecipa. Un principio sacrosanto, declinato però in una trafila di imposizioni che mettono a dura prova i promotori. Spesso persone con tanta buona volontà, ma senza competenze specifiche. Così, alcuni appuntamenti dell'estate sono in bilico: per esempio, la rinomata sagra di San Luigi a Beccacivetta (Castel d'Azzano), soffocata dalle troppe incombenze burocratiche e dai costi insostenibili. Di questo parliamo sul numero di Verona Fedele del 10 giugno, in edicola e in parrocchia.
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