Per chi vede poco il libro si trasforma ed è più accessibile
di ILARIA BAZERLA
“Se il libro ha una valenza per la crescita spirituale dell’individuo, ciò deve valere per tutti. La lettura deve essere un piacere, l’accesso all’istruzione, all’informazione e alla cultura un diritto”. Recita così il sito della Biblioteca italiana ipovedenti Bii onlus, nata nel 2009 a Treviso per rispondere alle esigenze di lettura degli utenti affetti da problemi di vista
di ILARIA BAZERLA
“Se il libro ha una valenza per la crescita spirituale dell’individuo, ciò deve valere per tutti. La lettura deve essere un piacere, l’accesso all’istruzione, all’informazione e alla cultura un diritto”. Recita così il sito della Biblioteca italiana ipovedenti Bii onlus, nata nel 2009 a Treviso per rispondere alle esigenze di lettura degli utenti affetti da problemi di vista.
La biblioteca comunale di Sommacampagna ha fatto di questo un concetto chiave della sua azione sul territorio già anni fa, ponendo attenzione al mondo dei libri in Caa (comunicazione alternativa aumentativa), che più comunemente vengono chiamati “i libri in simboli”, ma anche ai libri tattili, agli audiolibri, ai libri in braille, ai libri senza parole e ai libri ad alta leggibilità. In questo senso, la biblioteca di Sommacampagna è diventata un esempio anche per altre biblioteche del Veronese.
Ultima azione compiuta per rendere la sua offerta sempre più accessibile, l’adesione al progetto “Leggere facile, leggere tutti”, proposto dalla Bii onlus di Treviso. La Bii distribuisce gratuitamente agli enti e alle biblioteche richiedenti opere di saggistica, narrativa, classici italiani e stranieri sia per adulti che per bambini, stampati a caratteri ingranditi, studiati appositamente per agevolare la leggibilità dei testi e per non affaticare la vista.
L’obiettivo è diffondere l’abitudine alla lettura ad una fascia d’utenza particolarmente debole rispetto ad altre: ipovedenti, anziani affetti da disturbi visivi legati all’età, persone con minorazioni visive non classificabili legalmente. Un’utenza, questa, ad alto rischio di emarginazione nell’ambito della circolazione delle informazioni e della cultura.
«L’offerta culturale di una biblioteca comunale deve essere al servizio della pluralità delle persone – spiega l’assessore alla Cultura, Eleonora Principe – con particolare attenzione alle specifiche esigenze e caratteristiche (fisiche, motorie, sensoriali, comunicative, psichiche, culturali), in modo tale da favorire l’accessibilità e, quindi, l’inclusione. L’ipovisione, nello specifico, è una riduzione significativa della funzione visiva che non può completamente essere corretta da occhiali ordinari, da lenti a contatto o dalla chirurgia. Interessa la popolazione di tutte le età, con conseguenze importanti sulle attività quotidiane come la lettura. Ecco perché abbiamo dato valore al progetto».
Già punto di riferimento provinciale con il progetto “In Book”, che promuove i libri in simboli dedicati ai bambini con difficoltà nella lettura, la biblioteca di Sommacampagna ha anche proposto, a partire dal 2018, il Festival della lettura inclusiva: sei giorni di convegni e laboratori per bambini, genitori, insegnanti e formatori che avessero desiderio di approfondire un tema delicato come quello della comunicazione aumentativa alternativa.
«Aderire al progetto della Biblioteca italiana per ipovedenti “Leggere facile, leggere tutti” ci è parso la naturale prosecuzione del percorso di inclusione alla lettura nel quale da tempo siamo impegnati – prosegue l’assessore Principe –. Ospiteremo e valorizzeremo volumi a grandi caratteri e audiolibri per ipovedenti e anziani, messi a disposizione gratuitamente dalla Bii onlus, che andranno ad arricchire il materiale dedicato già presente e a offrire un migliore servizio di lettura facilitata».
La biblioteca comunale di Sommacampagna, grazie al lavoro di promozione del libro e della lettura consolidato negli anni, ha avuto grandi risultati in termini di prestiti anche nel 2020, «L’annus horribilis in cui però abbiamo riscoperto il valore dei libri per effetto delle restrizioni dovute alla pandemia. Come amministratori dobbiamo fare tutto il possibile perché l’accesso all’istruzione, all’informazione e alla cultura sia un diritto per tutti – conclude Principe –. Ciò che manca ora, è la possibilità di tornare a vivere la biblioteca come luogo di incontro e confronto, di scambio di opinioni e di suggerimenti di lettura per tutti i nostri cittadini».
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