Disabilità
La stanza dove colori e suoni aiutano la disabilità
Si trova al Cerris, struttura dell'Ulss 9 Scaligera, e tra le sue mura si applica il metodo Snoezelen
Alleviare il dolore globale servendosi del suono e della vibrazione tra le mura di una stanza Snoezelen. È un ambiente con arredi e suoni particolari suddiviso in quattro aree che regalano differenti stimolazioni sensoriali: spazi in cui l’ospite può passare da uno spazio oscuro, arricchito da fasci di fibre ottiche e da tubi di luce a uno visivo, dove sono proiettate immagini e luci; da aree interattive a una condizione di rilassamento.
Tale metodologia è molto diffusa nei Paesi del nord Europa e ha trovato rapido riscontro in Italia, con utilizzo più ampio nei confronti dei disabili. Si tratta di un percorso di stimolazione pluri-sensoriale disegnato ancora nel 2010, grazie all’impegno dell’allora Ulss 20 e al contributo di Fondazione Cattolica Assicurazioni, da cui oggi possono trarre beneficio persone affette da deficit motori, intellettivi e sensoriali gravi ospitati al Cerris di via Monte Novegno.
«Il metodo Snoezelen è una risorsa straordinaria, utile a migliorare la qualità di vita per le persone ospiti del nostro Cerris con incapacità e con altre condizioni limitanti – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera, Pietro Girardi –. Nella stanza appositamente adibita nella nostra struttura, fornisce un'esperienza multi-sensoriale di grande fascino semplicemente adattando l'illuminazione, l'atmosfera, i suoni e le strutture alle necessità specifiche del paziente al momento dell’uso. Strumento prezioso, si integra con gli altri approcci terapeutici con flessibilità e larga applicazione».
Fondazione Cattolica accompagna questo progetto dalla sua nascita, indica il presidente, Paolo Bedoni: «Ha visto in esso, oltre ad un innovativo metodo riabilitativo, una relazione terapeutica che non si esaurisce in un programma di cose da fare per coltivare il piacere dell’anima, il ben-essere. Luci, profumi, toni di colore, di voce e di musica sono esperienze sensoriali, vere e proprie pratiche di senso. L’approccio alle emozioni e ai talenti che stanno dietro e oltre ogni disabilità, racconta una dimensione integrale di persona. Il terapeuta che con competenza e passione, adatta la tecnica all’originalità di ogni paziente, può riconoscere di volta in volta unicità e diversità che contraddistinguono la persona di cui si prende cura».
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento