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«La nostra tavola apparecchiata per 26...»

di ADRIANA VALLISARI

La numerosa famiglia creata da Patrizia Leo e Giorgio Fusini in un contesto di fede vissuta in pieno

Parole chiave: 25 luglio (1), papa Francesco (121), Nonni (11), Festa dei nonni (6), Famiglia (55), Denatalità (11)
«La nostra tavola apparecchiata per 26...»

di ADRIANA VALLISARI

Se, come ha ricordato papa Francesco nella Giornata mondiale dei nonni e degli anziani (26 luglio), tra i compiti dei nonni c’è quello di trasmettere la fede, allora questa coppia ci è riuscita in pieno. Giorgio Fusini (64 anni) e Patrizia Leo (67 anni), da 33 anni residenti alle Golosine, hanno 13 discendenti, avuti dai loro 6 figli. La fede è il collante che ha sempre tenuto insieme questa famiglia numerosa, che con coraggio ha spalancato le porte alla vita. «Mi auguro che abbiano un’esistenza serena, che siano buoni e onesti, e soprattutto che non perdano la fede», risponde nonna Patrizia quando le si chiede cosa sogna per il futuro della discendenza. 

E pensare che, da giovane, pur avendo ricevuto un’educazione cattolica, lei aveva vissuto dei periodi di forte crisi esistenziale, lontana dalla fede. Addirittura non voleva avere figli. «E invece tutto è cambiato quando ho ricevuto l’invito a partecipare a un incontro del movimento catecumenale nella mia parrocchia del Tempio Votivo: ero alla ricerca di risposte e il Signore mi ha dato occhi nuovi per vedere la vita», sottolinea.

Durante quelle catechesi ha conosciuto il suo futuro marito, originario di Forette di Vigasio: presentati da un’amica comune nel maggio dell’81, un anno dopo erano già sposati. Poi sono arrivati i figli: Silvia (1983), Mattia (1985), Filippo (1986), Giacomo (1988), Giulia (1990) e Francesco (1991), l’unico ad abitare ancora con i genitori. Gli altri si sono tutti sposati e, a loro volta, hanno iniziato ad avere prole. Silvia ha sei figli: Caterina (15 anni), Sofia (12), Beatrice (11), Pietro (9), Michele (6) e Lorenzo (1). Aurora (3 anni) e Diego (1) sono invece i figli di Mattia; poi ci sono Isacco (8), Nicolò (6) e Matilde (1), figli di Filippo, e Samuele (4) e Aurora (2), figli di Giacomo. 

Patrizia e Giorgio sono nel cammino neocatecumenale da 40 anni, intrapreso anche dai loro figli. Una scelta che, da fuori, non sempre è stata vista con occhi di favore, anzi in più di un’occasione è stata criticata. «Sei ancora incinta?, mi chiedevano – ricorda Patrizia, che ha avuto pure due aborti spontanei –. Ma io, persino quando mi guardavano male, non mi sono mai vergognata di loro, perché i figli sono il bene più prezioso che ho». Ricorda Cornelia, la madre dei Gracchi, che mostrando i figli diceva “Questi sono i miei gioielli”. 

«Ora sono la nonna Patty, che cucina e fa il pane insieme ai nipoti – racconta –. Speriamo di esserci messi alle spalle pandemia e lockdown, perché è stato un periodo molto faticoso: sia per loro, perché tra Dad e isolamento non è stato per nulla facile, anche se si sono fatti compagnia tra di loro, essendo in tanti, sia per noi, perché nonostante le videochiamate avvertivamo molto la loro mancanza». D’altronde, quando la famiglia Fusini è al completo, la tavola si apparecchia per 26... «Ci è mancato festeggiare insieme la vigilia di Natale, i battesimi e le comunioni, perché eravamo abituati a condividere tutto; i 90 anni di mia suocera Bruna sono stati una delle ultime rimpatriate prima che il Covid stravolgesse la normalità», conclude. 

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