Il Covid-19 non ferma la tratta: preghiera mondiale l'8 febbraio
di REDAZIONE
Maratona internazionale on line, nel giorno della memoria liturgica di Santa Bakhita, schiava bambina divenuta Santa
di REDAZIONE
La pandemia Covid-19 non ha fermato la tratta. Lo rende noto la Comunità Papa Giovanni XXIII, associazione fondata a Rimini nel 1968 da don Oreste Benzi.
Nel 2020 i volontari delle Unità di strada – presenti anche a Verona – hanno continuato a rivolgere il loro aiuto alle vittime della tratta, assistendo 105 donne, di cui 2 minori, e con età prevalente di 23 anni. La nazionalità maggiormente riscontrata fra le donne costrette alla prostituzione è stata quella nigeriana, ma restano purtroppo ben rappresentate anche donne provenienti da Bulgaria, Romania, Costa d'Avorio.
Per sollevare l'attenzione su questo tema, l'8 febbraio – memoria liturgica di Santa Bakhita, schiava bambina divenuta Santa e assunta a simbolo universale dell'impegno della Chiesa contro la schiavitù – è in programma la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. La preghiera si potrà seguire in diretta streaming .
"Migliaia di uomini, durante la pandemia, hanno continuato a comprare corpi di giovani migranti anche sul web – fa sapere la Comunità Papa Giovanni XXIII –. In Italia ancora non esiste una legge che riconosca la responsabilità dei clienti, nonostante le ripetute indicazioni europee in tal senso; l'ultimo Piano nazionale antitratta italiano aggiornato è quello del 2016-2018 e si attendono nuovi provvedimenti".
È sempre possibile aderire con una firma alla campagna per la liberazione delle donne vittime di tratta , lanciata dalla Giovanni XXIII.
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