Giustizia lumaca un po' più veloce
Veneto, in calo i tempi comunque lunghi per i processi civili e penali
Tanti problemi, ma nessuna protesta e poche polemiche. Con questi toni, sabato 27 gennaio è stata celebrata a Palazzo Grimani l'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte d'Appello di Venezia, presenti le massime autorità civili, militari e religiose della regione. A loro Ines Maria Luisa Marini, dallo scorso 14 luglio presidente della Corte d'Appello, ha illustrato i difetti e i pregi della giustizia veneta, sempre alle prese con problemi d’organico, nonostante il dicastero abbia assegnato al Veneto 56 magistrati in più (in riva all’Adige i giudici di tribunale sono passati da 46 a 51, mentre alla procura da 17 a 18). Il problema resta sempre quello del personale contrattualizzato: a Verona, ad esempio, su 152 dipendenti previsti per il Tribunale ce ne sono 123, mentre sono 24 su 40 quelli in servizio all’Unep (ufficio notifiche, esecuzioni e protesti). Il panorama, però, non appare così buio: «Ci sono note positive. I numeri dicono che si sono ridotte le pendenze penali e si sono accorciati i tempi dei giudizi», ha affermato Marini. I dati per il distretto parlano di procedimenti scesi da una media di 1.335 giorni per la loro definizione, a una media di 1.163 nel settore civile; e da 1.359 giorni a 1.201 per il settore penale. Nel complesso, tra il 1° luglio 2016 ed il 30 giugno 2017, le cause civili definite sono state 99.948 (19.616 a Verona) e quelle pendenti 71.661 (12.813 a Verona). Il neo-procuratore generale Antonio Mura ha invece passato in rassegna le principali tendenze criminali del territorio e la situazione in cui versano le carceri. Prima, però, ha ricordato come – sempre dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017 – siano stati iscritti 64.534 processi penali (14.515 a Verona), ne siano stati definiti 61.157 (12.357), mentre quelli pendenti risultavano essere 55.676 (21.140). Nel settore penitenziario non sono state segnalate problematiche particolari, con 57.608 detenuti su una capienza regolamentare di 50.499 al 31 dicembre 2017, e l’unica eccezione di Verona, «dove è stata segnalata la detenzione da parte di alcuni detenuti di telefoni cellulari». Un’ultima annotazione ha riguardato l’attività relativa alle richieste di asilo. Venezia è competente per tutto il Veneto (nonché per Bolzano e Trento sino al 31 agosto 2017) ed il numero dei procedimenti di protezione internazionale è in crescita: dai 1.040 nel 2015 si è passati ai 1.969 al 30 giugno dello scorso anno.