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Alla Pia Opera Ciccarelli un polo scientifico per lottare contro le malattie neurodegenerative

Inaugurato venerdì 14 febbraio a San Giovanni Lupatoto, grazie al contributo di Giuseppe Vicenzi

Parole chiave: Pia Opera Ciccarelli (3), Malattie neurodegenerative (1), Demenze (3), Alzheimer (8), Sociale (19), Salute (63)
Alla Pia Opera Ciccarelli un polo scientifico per lottare contro le malattie neurodegenerative

Guarire la demenza? Non è (ancora) possibile. Tuttavia ci sono delle forme di intervento che possono alleviare i sintomi e aiutare il percorso di riabilitazione. Strumenti farmacologici, in primis, ma pure la neurostimolazione elettrica, una tecnica indolore che induce i neuroni a riparare il danno cerebrale ed è in grado di migliorare la qualità di vita di chi attraversa le fasi iniziali e medie della malattia. 

Proprio quest’innovativa tecnologia sarà utilizzata nel nuovo “Polo clinico scientifico neurologico per il trattamento di persone con patologie neurodegenerative”, avviato dalla Fondazione Pia Opera Ciccarelli in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano. Si tratta di una struttura ambulatoriale – realizzata grazie al sostegno di Giuseppe Vicenzi, presidente del Gruppo Vicenzi – che permetterà di supportare con tecniche d’avanguardia le persone che soffrono di demenza, mettendole in diretto contatto coi medici del San Raffaele. È la prima realtà di questo genere, nell’Italia nord-orientale, a nascere in un centro servizi; si troverà in via Carlo Alberto, a San Giovanni Lupatoto, dove ha sede la Fondazione nata nel 1885 dall’intuizione caritatevole di mons. Giuseppe Ciccarelli, realtà che oggi conta 800 dipendenti e oltre 600 ospiti in nove strutture.

Il Polo è stato inaugurato venerdì 14 febbraio nella sede della Pia Opera Ciccarelli, al termine del convegno “Malattie degenerative e problematiche del fine vita. Aspetti medici e bioetici”. Sono intervenuti all’incontro mons. Cristiano Falchetto, presidente della Fondazione Pia Opera Ciccarelli; il prof. Sandro Iannaccone, primario di Riabilitazione specialistica – Disturbi neurologici, cognitivi e motori dell’Irccs San Raffaele di Milano; il giurista e filosofo Francesco D’Agostino; il teologo veronese mons. Giancarlo Grandis e il card. Edoardo Menichelli, assistente ecclesiastico nazionale dell’Associazione medici cattolici italiani. Al taglio del nastro era presente anche il vescovo di Verona Giuseppe Zenti. 

In Italia sono circa un milione le persone affette da demenza: una patologia frequente dopo i 65 anni, con cui si dovrà fare sempre di più i conti, visto il generale invecchiamento della popolazione. L’Alzheimer, in particolare, è la forma più temuta. Al momento la ricerca scientifica non è ancora riuscita a trovarne la causa, perciò si lavora sul fronte della prevenzione (con i consolidati consigli di seguire una dieta mediterranea e tenere allenati mente e corpo) e della diagnosi precoce. I primi sintomi, da non sottovalutare, sono la difficoltà concentrazione, la dimenticanza di nomi e numeri, l’incapacità di svolgere ciò che prima si faceva abitualmente. La malattia ha un impatto pesante sulla vita di tutti i giorni e risvolti imponenti sul tessuto sociale: per ogni malato, si stima siano coinvolte almeno tre persone nel compito di cura. 

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