Al lago è tutto un coro: cari tedeschi, ritornate!
Il turismo riparte a ritmo ridotto, il Garda si riempie solo nei weekend, mancano gli stranieri.
Viaggio lungo le sponde bresciana e veronese del Garda, laddove otto turisti su dieci normalmente arrivavano dal Nord Europa: una presenza storica, inaugurata già negli anni Cinquanta. Il Covid ha stravolto tutto, luglio ha fatto registrare un numero di arrivi assai basso, compensato in parte da un maggior afflusso di italiani. Però le sponde del lago si riempiono solo nei fine settimana, lasciando gli altri giorni senza quelle migliaia di turisti che arrivavano soprattutto dalla Germania. Manca totalmente poi quel turismo danaroso proveniente da Stati Uniti ed Estremo Oriente, fatto che ha messo in crisi le strutture più “stellate”. Tutti sperano adesso in un fine stagione in crescendo, i numeri degli arrivi confortano gli ottimisti; cresce intanto la richiesta di servizi diversi dal solito, in particolare attenti allo sport e alla natura: quindi con un maggior coinvolgimento dell’entroterra. Ma alla qualità deve seguire la quantità: un quarto dell’economia veronese è agganciato al turismo e la mancanza di ospiti stranieri si sta facendo fortemente sentire pure in città, classica meta da visitare anche per chi di solito soggiorna sulle sponde gardesane.
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Foto Sergio Monti @123RF.com
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