Moda etica e sostenibile? Si conosce al Bazar solidale
di REDAZIONE
Un laboratorio organizzato dalla Fondazione Fevoss Santa Toscana per promuovere una maggior consapevolezza sulla sostenibilità dei capi che indossiamo
di REDAZIONE
L’impatto ambientale dell’industria della moda, una delle più inquinanti al mondo, sarà al centro di "Ecofashion", workshop di una giornata promosso per sabato 23 ottobre dalla Fondazione Fevoss Santa Toscana attraverso il suo Bazar solidale.
Un luogo non casuale: con i suoi due punti vendita di via Marconi e via San Nazaro, a Verona, il Bazar solidale rimette in vendita abbigliamento, oggettistica e mobilio usati e donati dai cittadini. Con il ricavato delle vendite, la Fondazione finanzia progetti a favore di persone in difficoltà e di inclusione lavorativa.
Protagonista della giornata laboratoriale sarà Arianna De Biasi, fondatrice del progetto Dress ECOde per una moda più sostenibile. Nel corso dell'incontro, alternerà interventi teorici sull’impatto ambientale dell’industria dell’abbigliamento ad altri pratici, in cui insegnerà come creare nuovi capi e accessori con tessuti di recupero con pochi e semplici punti di cucito e a rimodernare alcuni capi selezionati e messi a disposizione dal Bazar solidale di via San Nazaro, per ridare loro nuova vita.
Maggiore consapevolezza, dunque. Per una sostenibilità sociale, economica e pure ambientale: l’industria tessile, infatti, è responsabile del 10% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra, più di tutti i voli internazionali e dei trasporti marittimi messi insieme. Ricordiamoci cosa c'è dietro al capo che ci piace tanto, quando facciamo acquisti.
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