Tecnologia per l’ambiente
di NICOLA SALVAGNIN
L’Europa unita s’è data un programma ambizioso di azioni tali da innescare la transizione energetica dai combustibili fossili a quelli puliti, per tagliare le emissioni in atmosfera di anidride carbonica
di NICOLA SALVAGNIN
Sarà il grande tema economico dei prossimi anni: come coniugare redditività con sostenibilità? Come continuare a produrre ricchezza – condizione indispensabile per la tenuta sociale – utilizzando modalità che non compromettano altri aspetti della nostra vita, a cominciare dall’ambiente?
In realtà alcuni anni fa era emerso un altro enorme dilemma soprattutto per le società occidentali: come accettare che una parte dei beni in commercio sia prodotta in terre lontane, creando disoccupazione qui e sfruttando la manodopera lì? Non ce ne siamo fatti un gran cruccio, la materia è estremamente complessa, comunque sono occasioni di sviluppo per i popoli più poveri, ecc…
Ora tocca all’ambiente e questo ci coinvolge di più, non fosse altro per le negative conseguenze che il cambiamento climatico sta portando a ogni latitudine, compresa la nostra. L’Europa unita s’è data un programma ambizioso di azioni tali da innescare la transizione energetica dai combustibili fossili a quelli puliti, per tagliare le emissioni in atmosfera di anidride carbonica. Il risultato sarà modesto: l’8% di quelle emissioni sono oggi prodotte dai Paesi Ue, il resto del mondo intanto galoppa e c’è il “rischio” che il nostro sforzo sia premiato con un taglio globale delle emissioni di appena qualche punto percentuale.
Insomma, poca roba per una spesa pazzesca (si pensi alla mobilità e al riscaldamento che danno l’addio a petrolio e metano), con prospettive ancora nebulose – vedi capitolo idrogeno – e con un aggravio di costi che renderà le nostre merci ancora meno competitive rispetto alla concorrenza, soprattutto asiatica.
Masochisti, quindi? No, perché ormai la situazione è impellente e qualcuno deve fare il primo passo: è opportuno che lo faccia chi ha le spalle più robuste. Soprattutto, s’innesca un effetto domino. Il mercato europeo è il più importante del mondo, chi vorrà vendere qui, dovrà adattarsi ai nostri standard. Quindi l’evoluzione tecnologica che innescheremo, sarà rapidamente seguita da tutti. Infine, la sensibilità ambientale si sta diffondendo a macchia d’olio in ogni angolo del mondo.
Molte tecnologie ora costose, poi, lo diventeranno sempre meno con il loro diffondersi. E nessuno sa cosa ci porterà l’evoluzione scientifica e tecnica nei prossimi trent’anni: se negli anni Ottanta ci avessero raccontato di monopattini elettrici e di telefoni portatili con cui comunicare col Giappone in tempo reale, avremmo tutti detto: ma in quale racconto di fantascienza hai letto queste meraviglie?
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