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Il bicchiere mezzo pieno

Maggior democrazia, migliori produzioni, maggiori scambi commerciali, un benessere che lentamente si diffonde ovunque hanno spinto molto Terzo mondo sul pianerottolo più alto

Parole chiave: Benessere (4), Ricchezza (1), Crescita (3), Democrazia (4)
Ambrogio Lorenzetti, Effetti nel buon governo in città (1338-1339), Palazzo Pubblico di Siena

In tempi di virus transnazionali (a proposito: a cosa servono i muri alle frontiere?), diamo risalto per una volta a quelle buone notizie che, in quanto tali, appunto non fanno notizia. E sembrano quindi non esistere. Mentre la realtà non è fatta solo di cambiamenti climatici pre-apocalittici o di virus girovaghi, ma anche di dati che ci dovrebbero più che confortare.

Ad esempio, mai come nel 2020 il mondo è stato governato da democrazie che, come ricordava Churchill, non saranno un granché ma le alternative sono peggiori. Ben 99 Paesi – insomma quasi mezzo mondo – ha adottato questa forma di governo, magari in modo non perfetto e con esiti altrettanto discutibili; ma una dittatura militare o l’anarchia sono peggio. E alla democrazia si accompagnano spesso la libertà e il benessere (si tenga conto che cent’anni fa le democrazie erano 11).
Benessere, appunto. L’umanità sta vivendo il periodo di maggior benessere collettivo della sua storia. Anche qui stiamo dalle parti del pollo di Trilussa: c’è chi lo getta nella spazzatura, e chi se lo sogna di notte. Ma non c’è dubbio che le morti per denutrizione siano in drastico calo ovunque. Così come quelle collegate a certe malattie che igiene, maggior benessere, vaccini e migliori comunicazioni hanno contribuito a sconfiggere se non a debellare del tutto.
Un’altra fonte di sorrisi deriva dal capitolo guerre: la maggior causa di distruzione e morte nel corso della nostra vicenda terrena. Le guerre “classiche” sono sempre più rare e brevi, permane una serie di conflitti locali definiti “a bassa intensità” (durano a lungo, si sparacchia, si fanno piombare le popolazioni locali a situazioni medievali), ma appunto circoscritti. Non ci sono conflitti in tutto il continente americano, in Oceania, dall’India fino alla Siberia e in Europa a parte il Donbass ucraino.
Maggior democrazia, migliori produzioni, maggiori scambi commerciali, un benessere che lentamente si diffonde ovunque hanno spinto molto Terzo mondo sul pianerottolo più alto. In Africa e in Asia ci sono economie che crescono impetuosamente (Nigeria, Ghana, Etiopia, Senegal, Vietnam, Filippine, Bangladesh…). Un dato su tutti: l’aspettativa media di vita per un bimbo nato in questo pianeta nel 2013, è di 71 anni. Non male, rispetto ai circa 40 anni che aveva l’uomo medievale. Da correggere sono le disparità, per cui agli 84 anni di un giapponese si contrappongono i 50 di un sudafricano. Ma se continueremo a invadere un Paese con i turisti e non con i soldati, l’ottimismo diventerà realtà.

Fonte: Sir
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