Gemelli e Avsi supportano tre ospedali in Siria
Fondazione Gemelli e Fondazione Avsi hanno risposto all'appello del cardinale veronese Mario Zenari, Nunzio apostolico in Siria, per dare risposte concrete alla crisi umanitaria della popolazione stremata da sei anni di guerra. Entrambe le istituzioni sono partner nel progetto "Ospedali aperti" messo in atto per sostenere tre ospedali cattolici, uno ad Aleppo e due a Damasco.
Un intervento umanitario importante, concreto e impegnativo per alleviare le sofferenze della popolazione siriana martoriata dalla guerra, soprattutto quella più vulnerabile, in risposta all'accorato appello del Nunzio Apostolico in Siria, il veronese card. Mario Zenari, raccolto dall’allora Pontificio Consiglio Cor Unum. Questo obiettivo sarà possibile attraverso il sostegno a tre ospedali cattolici, uno di Aleppo e due di Damasco, grazie allo stanziamento diretto di fondi e attraverso iniziative di formazione medica del personale sanitario siriano di queste strutture. È questo il cuore della grande opera di carità che impegnerà per il 2017 la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, che ha accolto l'invito della Fondazione AVSI a partecipare, quale unico partner scientifico e sanitario, al progetto “Ospedali Aperti” in Siria. Il progetto, ideato e sviluppato dalla ONG internazionale, è nato dall’intuizione del Card. Mario Zenari, insieme a Cor Unum (confluito oggi nel nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale), a tutela della popolazione locale stremata dal conflitto.
Nello spirito del Giubileo della Misericordia, a un anno dall’istituzione del Fondo Carità, con cui si stanno offrendo risposte rapide e dirette ai bisogni di persone che vivono in condizioni di fragilità esistenziale conosciute durante il ricovero ospedaliero, la Fondazione Gemelli esprime in modo tangibile l’invito di Papa Francesco a tenere sempre aperte le porte della Carità e allarga il suo sguardo al mondo, contribuendo a dare risposte alla crisi umanitaria in Siria.
Il contesto
La crisi siriana non conosce fine, con 13,5 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti e 11,5 milioni che non hanno accesso alle cure sanitarie (2.237.750 solo ad Aleppo, 1066.261 a Damasco), per il 40% bambini.
A causa della crisi l’aspettativa di vita si è ridotta in Siria di circa 15 e 10 anni rispettivamente per uomini e donne.
In particolare la crisi sanitaria si configura con una condizione fatiscente delle strutture sanitarie che sono state spesso bersaglio dei bombardamenti aerei. Da oltre due mesi al Saint Louis di Aleppo manca l’acqua potabile, da cinque la struttura è alimentata a gasolio che spesso non basta o è troppo costoso.
E non è tutto, la situazione è drammatica anche per la carenza di personale qualificato, la mancanza di medicine, la difficoltà a mantenere in funzione le apparecchiature mediche, la carenza di contributi statali per rispondere ai bisogni di salute dei più poveri che non possono permettersi le cure di cui hanno bisogno.
Il progetto “Ospedali Aperti” in Siria.
Voluto e promosso dal card. Zenari, in collaborazione con mons. Giampietro Dal Toso, attualmente Segretario Delegato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il progetto “Ospedali Aperti” in Siria condotto dalla Fondazione Avsi, Ong che da 45 anni realizza progetti di sviluppo in 30 Paesi diversi ha come obiettivo generale il sostegno a tre ospedali cattolici: Ospedale Saint Louis di Aleppo, Ospedale Francese e Ospedale Italiano di Damasco.
A fronte di un’enorme emergenza sanitaria, questa iniziativa si propone di fornire prestazioni mediche gratuite alle persone più vulnerabili, vittime della guerra e di raccoglierei fondi necessari a coprire i costi delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali sostenuti dagli ospedali coinvolti.
L’intervento della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli
La Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli partecipa a ”Ospedali Aperti” in Siria sia attraverso lo stanziamento diretto di fondi, sia attraverso iniziative di formazione e di aggiornamento del personale sanitario siriano e di cura della popolazione. La fornitura gratuita delle prestazioni sarà garantita da un basket fund alla cui creazione la Fondazione partecipa sia in forma diretta sia indirettamente attraverso l’attrazione di nuovi donatori.
La Fondazione si occuperà anche della formazione del personale degli ospedali siriani attraverso sessioni formative e training che avranno luogo in ospedali di Beirut, in Libano.
Il progetto “Ospedali Aperti” in Siria può essere sostenuto anche individualmente con una donazione attraverso il sito della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli donaora.policlinicogemelli.it/donaora e con quello della Fondazione Avsi https://donazioni.avsi.org/progetto/siriaospedali/.
(nella foto l'ospedale italiano di Damasco)