Madre Maria Domenica Mantovani diventa santa
di EMANUELA BIASIOLO
Domenica 15 in Piazza San Pietro papa Francesco eleverà all'onore degli altari dieci nuovi santi, tra i quali la veronese Maria Domenica Mantovani, cofondatrice e prima superiora generale delle Piccole Suore della Sacra Famiglia
La vita di Maria Domenica Mantovani (12 novembre 1862 – 2 febbraio 1934) ha per scenario un piccolo paese che si adagia sulle sponde orientali veronesi del Lago di Garda, Castelletto di Brenzone. Il periodo storico, a cavallo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, risente delle conseguenze delle guerre di indipendenza, in un luogo di periferia, lontano dalle strade di comunicazione, raggiungibile solo tramite mulattiere o imbarcazioni.
La gente, dedita all’allevamento, alla pesca e all’agricoltura, esperimenta una vita piena di fatica e di sacrificio. Necessita di istruzione, di spiritualità, di aiuto a livello sociale, educativo e morale.
In questo luogo, paesaggisticamente incantevole, la giovane “Meneghina” approfondisce il suo rapporto con Dio attraverso la preghiera e l’operosità in famiglia e in parrocchia. Comprende di essere amata dal suo Signore tanto da offrire a Lui la sua esistenza, sigillata con il voto privato di verginità a ventiquattro anni.
L’animo attento a cogliere i bisogni dei suoi parrocchiani spinge il parroco e direttore spirituale Giuseppe Nascimbeni a chiedere a varie Congregazioni, inutilmente, delle suore per la sua parrocchia. Egli da solo non può sostenere tutto il lavoro. Non si arresta al diniego ricevuto per mancanza di suore e, forte della parola profetica del vescovo coadiutore, mons. Bartolomeo Bacilieri, decide di dare inizio a una nuova congregazione religiosa.
Nascimbeni sceglie Maria Domenica Mantovani, trentenne, e altre tre giovani del paese tra le più assidue nel servizio parrocchiale e che manifestano segni chiari di vocazione. Le invia per una rapida formazione (solo un mese) presso il monastero di clausura delle Terziarie Francescane di Verona.
Il 4 novembre 1892 suor Maria Domenica Mantovani, suor Teresa Brighenti, suor Giuseppina Nascimbeni e suor Anna Chiarani emettono la professione religiosa e la domenica 6 novembre (festa patronale di San Carlo Borromeo) tutto il paese di Castelletto festeggia l’inizio della nuova famiglia religiosa: le Piccole Suore della Sacra Famiglia. La superiora è suor Maria Domenica Mantovani, la prima Piccola Suora della Sacra Famiglia, acclamata da subito come “la Madre”. Ella organizza la piccola comunità per educare i bambini, istruire le mamme, fare catechesi, preparare a ricevere i sacramenti, accudire la chiesa, visitare gli ammalati, soccorrere i poveri.
Prodigiosamente in poco tempo si aggiungono altre giovani che desiderano fare della loro vita una risposta d’amore all’Amore che le ha scelte per donarsi gratuitamente.
Maria Domenica Mantovani, la Madre, le forma a vivere una vita religiosa solidamente ancorata in Dio e animata dallo Spirito. Addita l’esempio della Sacra Famiglia, fonte di ispirazione per la vita di preghiera, di laboriosità e di offerta di sé. Infonde la devozione a Gesù nel Santissimo Sacramento, adorato lungamente in cappella e poi nella presenza velata nelle persone bisognose di soccorso. Instilla l’amore per l’umiltà, virtù tanto difficile da vivere, ma tanto semplice da acquisire quando si scopre la beatitudine di essere visti e amati dal Signore, Lui che conosce ogni moto e ogni intenzione dell’anima. Maria Domenica Mantovani diventa emblema per le figlie spirituali di questa virtù che Nascimbeni, parroco e fondatore, mira a farle acquisire attraverso umiliazioni che mettono alla prova la fedeltà della sua figlia spirituale. La forgia a tal punto che diventa il prototipo delle Piccole Suore. La Madre si lascia plasmare e cresce in umanità e in maternità, approfondisce con intelligenza e senso di responsabilità le scelte e diventa in grado di dirigere con dolce fermezza la Congregazione negli anni della malattia del Fondatore e dopo il suo transito da questo mondo al Cielo.
Maria Domenica Mantovani trova il suo alimento nell’Eucaristia quotidiana, nella preghiera prolungata che la rende disponibile a lasciarsi guidare da Cristo, in semplicità serena e operosa. Dalla Parola attinge l’energia dirompente di uno stile di vita contemplativa nell’azione, capace di dare senso e significato ad ogni istante. Maria Santissima Immacolata le addita la via che conduce al Cielo. San Giuseppe, sostegno silenzioso e forte della Famiglia di Nazareth, è ispirazione per la vita di obbedienza a Dio.
Vivere unita al suo Signore le consente di essere appagata oltre ogni umana compensazione e di orientare all’incontro con Lui ogni istante di vita.
Si adopera con tutte le forze alla crescita dell’Istituto, alla fondazione di nuove comunità dedite soprattutto all’insegnamento, all’assistenza sanitaria, al servizio dei seminaristi, nelle case del clero e presso gli ospedali militari al tempo della prima guerra mondiale.
Al momento della morte, avvenuta il 2 febbraio 1934, poco più che settantunenne, le suore sono milleduecento.
Maria Domenica Mantovani è stata beatificata a Roma da S. Giovanni Paolo II il 27 aprile 2003. Il suo esempio si è diffuso nel mondo attraverso le piccole suore che attualmente sono presenti in sessantasette comunità tra Italia, Svizzera, Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay, Albania, Angola, Togo.
La sua intercessione ha ottenuto la guarigione di una bambina neonata, Lara Pascal (nel 1999), e di una ragazzina, Maria Candela Calabrese Salgado (nel 2011), a Bahia Blanca, in Argentina. La scienza ha dichiarato inspiegabile la loro guarigione per cui il riconoscimento dell’intervento divino ha affrettato l’elevazione agli onori degli altari di Maria Domenica Mantovani, figlia del popolo, germoglio di luce nella periferia di un luogo lontano dal mondo, ma vicino a Dio.
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