L’importanza di conoscere le altre lingue in un mondo sempre più interconnesso
“Excuse me, bitte schön... Noio... volevam... volevàn savuar… l’indiriss… ja”: è una delle frasi più famose di Totò, Peppino e la... malafemmina (1956) e di tutta la storia del cinema, non solo italiano...
“Excuse me, bitte schön... Noio... volevam... volevàn savuar… l’indiriss… ja”: è una delle frasi più famose di Totò, Peppino e la... malafemmina (1956) e di tutta la storia del cinema, non solo italiano. Il vigile milanese risponde anche seccato, ma d’altronde cosa volete che ne potessero sapere i due protagonisti napoletani di quale delle circa 225 lingue indigene europee (oltre 6mila nel mondo) si parlasse in quella città per loro sconosciuta. Ben venga, allora, il loro tentativo, che per quanto maldestro apre a qualche soluzione, ma soprattutto l’iniziativa della Giornata europea delle lingue (26 settembre). Alcuni numeri e curiosità: il 56% dei cittadini europei padroneggia almeno un’altra lingua oltre a quella madre, mentre il 28% è in grado di comprendere e parlarne almeno altre due; nella maggior parte dei casi il plurilinguismo è legato all’istruzione, ma molti sono quelli che nascono già immersi in questa realtà, soprattutto perché figli di immigrati in Europa da altri continenti; il 38% dei plurilinguisti conosce l’inglese, ma allo stesso tempo nella sola Londra si parlano 300 lingue, molte delle quali di origine extraeuropea.
Questa Giornata, voluta dal Consiglio d’Europa dopo l’anno europeo delle lingue (2001), si pone tre obiettivi generali: informare il pubblico sull’importanza dell’apprendimento delle lingue, anche per la comprensione interculturale; preservare e promuovere la diversità linguistica e culturale europea; incoraggiare l’apprendimento delle lingue durante tutto l’arco della vita, nella certezza che diventa più facile quando lo si fa non per obblighi scolastici, ma per avere opportunità lavorative migliori, piacere personale, maggiori comodità negli spostamenti e nel turismo.
Gli esperti calcolano che un incremento generale nel plurilinguismo avrebbe parecchi benefici anche sul piano economico, se è vero che molte opportunità professionali sono bloccate dalla mancanza di tali competenze. L’Unione Europea investe oltre 30 milioni all’anno per promuovere l’apprendimento e la diversità linguistica, attraverso diversi programmi (tra tutti Socrates e Leonardo da Vinci), ma anche puntando forte su questa Giornata. Tanti, infatti, gli appuntamenti in presenza (190 solo in Italia), tra conferenze, corsi base veloci e molto altro; non mancano poi le proposte pensate per i più giovani, come “l’App delle sfide linguistiche dell’agente segreto”, pensata per battere – livello di gioco dopo livello – il blocco tipico di chi esita a correre rischi per paura di incomprensioni che, soprattutto all’inizio, sono quasi inevitabili e che, guarda caso, spesso passa quando si esce dall’ambito scolastico e quindi dalle valutazioni dei docenti (e dei compagni). Inoltre, sul sito del Centro europeo per le lingue moderne (Ecml) si possono trovare materiali per sfidarsi tra ragazzi con giochi legati alle diverse nazioni e con scioglilingua delle varie tradizioni oppure per divertirsi con barzellette in altre lingue o citazioni di personaggi famosi in varie culture.
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