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L’ennesimo talk-show politico che di diverso ha solo il titolo

Già da parecchio tempo la prima serata di Rete 4 è dedicata al dibattito d’attualità politica. Zona bianca è l’ultimo, ennesimo programma messo in palinsesto che risponde alla linea editoriale dell’emittente

Parole chiave: Zona Bianca (1), Talk Show (4), Rete 4 (2)
L’ennesimo talk-show politico che di diverso ha solo il titolo

Già da parecchio tempo la prima serata di Rete 4 è dedicata al dibattito d’attualità politica. Zona bianca è l’ultimo, ennesimo programma messo in palinsesto che risponde alla linea editoriale dell’emittente che se durante il giorno preferisce dare spazio a proposte più leggere, la sera, invece, si dedica completamente all’approfondimento. Il giornalista Giuseppe Brindisi (nella foto) che conduce questo nuovo appuntamento settimanale, invita i suoi ospiti in uno studio alquanto simile a quello dei suoi colleghi delle altre trasmissioni mandate in onda sempre allo stesso orario dall’identico canale. La passerella degli invitati è alquanto lunga e ben assortita. Volendo, infatti, garantire la par condicio, si dà spazio a molti esponenti della politica a più livelli, a giornalisti e opinionisti. Da tutti costoro il conduttore cerca le risposte ai quesiti che la gente comune vorrebbe porre ai rappresentanti della nazione.
Spesso il dibattito, pur partendo in modo accattivante anche da notizie di minore importanza, si allarga poi a temi di carattere più generale. Abitualmente lo stile del conversare rientra in quello imposto dall’educazione, ma la possibilità di qualche escandescenza degli intervenuti è sempre dietro l’angolo. Il giornalista si dà da fare per rimpolpare ogni tanto un confronto serrato che dura addirittura più di tre ore, coprendo così il tempo sia della prima sia della seconda serata dell’emittente. Il titolo, chiaramente evocativo dell’aspirazione di ogni regione italiana a essere così classificata in questo periodo di emergenza sanitaria che coinvolge il nostro Paese, è, di fatto, l’unico tratto che si può riconoscere come originale del programma. Per il resto è la fotocopia di tanti altri talk-show politici proposti con assidua frequenza sul piccolo schermo. Spesso il regista preferisce inquadrare affiancati in primo piano i due ospiti che in quel momento stanno battibeccando fra loro, pronto così a cogliere dai loro volti ogni possibile segno di approvazione o diniego di quanto affermato dall’avversario. Neppure un milione di italiani, secondo i dati dell’Auditel, segue questo ennesimo dibattito televisivo che sempre più appare come una commedia con a tratti i segni della farsa o di una rappresentazione tragicomica. La trasmissione anche senza volerlo pare inversamente proporzionale nello stile o nell’orientamento a un altro programma dal titolo simile, #cartabianca in onda su Rai 3 la sera precedente.

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