Si conclude l’Anno Santo, continua la misericordia
L’Anno Santo del giubileo straordinario della Misericordia è giunto alla conclusione.
Ecco le celebrazioni conclusive e l'eredità di un anno ricco di iniziative.
L’Anno Santo del giubileo straordinario della Misericordia è ormai giunto alla conclusione. Straordinario non solo perché fuori dalle cadenze temporali usuali, ma anche per l’impostazione che papa Francesco ha voluto imprimere a questo evento ecclesiale. Un giubileo diffuso, legato ai territori, che invece di attrarre masse di fedeli verso il centro, li rimanda nelle periferie geografiche e umane di tutto il mondo. Un’iniziativa, quella del Papa, che attraverso una parola chiave delle Sacre Scritture cerca di coinvolgere la vita con il linguaggio dei segni concreti e delle esperienze tangibili affinché il nostro mondo riscopra una dimensione fondamentale della nostra umanità, e i cristiani rivalutino la missione principale della Chiesa.
Se solo pronunciare la parola “misericordia” crea disagio e perplessità nella cultura contemporanea, che grazie allo sviluppo scientifico sembra aver raggiunto un dominio pressoché totale sulle realtà di questo mondo, è dunque “giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza” (Misericordiae vultus 10).
Ricordiamo quali sono i segni che hanno caratterizzato questo Anno Santo: il pellegrinaggio che rammenta il cammino mai concluso della conversione; la Porta Santa che apre alla dimensione della fede e della carità; le opere di misericordia per dare ascolto al grido che sale dai poveri; la confessione che è atto di misericordia sacramentale e infine l’indulgenza per dire che il perdono di Dio non conosce confini.
La celebrazione conclusiva del Giubileo a Roma sarà il 20 novembre, con la chiusura della Porta Santa in San Pietro nella solennità di Cristo Re. Domenica 13 novembre si concluderà nella nostra Cattedrale di Verona, come in tutte le chiese giubilari del mondo, con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo Giuseppe Zenti alle 16. Nella celebrazione verrà cantato il Magnificat intercalato con la preghiera di ringraziamento che il Vescovo farà a nome della diocesi (nel box a fianco ne riportiamo un brano). Analogamente in ogni chiesa giubilare della diocesi ci sarà una celebrazione conclusiva presieduta dal vicario foraneo.
Poiché non si tratta di un giubileo commemorativo, ma della proposta di un nuovo inizio nel cammino della Chiesa e del mondo, ci sono delle realtà che necessariamente continueranno nella scia di quanto è stato celebrato e dovranno crescere e moltiplicarsi. I frutti di tutto questo si vedranno da adesso in avanti.
Anche nella nostra Chiesa di Verona sono sorte delle iniziative durante l’anno giubilare che rappresentano l’eredità non solo spirituale dell’anno della Misericordia e meritano di essere sostenute. Ne presentiamo di seguito alcune perché esprimono in modo pratico il nuovo corso da seguire se vogliamo che il mondo intraprenda la strada di un autentico progresso e non perda nessuno lungo la strada. Tante sono le micro-iniziative che, come gocce di rugiada, rinfrescano il volto delle nostre comunità parrocchiali. Sono progetti a volte solo abbozzati, ma già carichi di speranza e di promesse perché c’è una realtà più importante dell’idea e non si può disattendere; e anche una modalità di affrontare le questioni più importante delle soluzioni. Il suo nome è Misericordia.
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